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Excavation

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna archeologica 2013 rientra nel più vasto progetto di ricerca “Tusculum en época medieval: territorio, paisaje, economía y sociedad” (PIE n. 201210E033), inaugurato nel 2012.

    La ricerca sul campo è stata condotta dando ampio spazio alle analisi archeobiologiche (faunistiche, palinologiche, antracologiche, carpologiche, studio degli acari) e alla sperimentazione di nuove tecnologie non invasive, molte delle quali in precedenza mai utilizzate a Tusculum: le prospezioni geofisiche (magnetometria, prospezione elettromagnetica a frequenza variabile e prospezione con georadar GPR), la fotogrammetria e i voli con il drone e l’aquilone.

    Innovativa è stata anche la scelta delle aree (la Rocca e i terrazzamenti che la delimitano a est e sud; il pianoro antistante il Foro) e dei periodi storici (l’epoca tardo-antica e l’alto medioevo) oggetto di indagine, selezionati allo scopo di colmare le lacune ancora esistenti relativamente alla conoscenza dello sviluppo diacronico dell’insediamento.

    Lo scavo stratigrafico si è concentrato nell’area della chiesa medievale sulla Rocca, identificata sulla base delle fonti storiche coeve con la SS. Trinità. Una volta riportato alla luce l’intero perimetro dell’edificio (17 × 27 m), l’indagine si è focalizzata in tre aree: l’abside (sondaggio A), la navata laterale nord (sondaggio B) e il campanile (sondaggio C). La chiesa fu costruita riutilizzando in larga misura materiali di epoca romana provenienti da un edificio a carattere pubblico, forse uno dei due templi noti dalle fonti. Radicalmente distrutta e abbandonata alla fine del XII secolo, la chiesa fu oggetto di un intenso spoglio sistematico dei materiali decorativi e costruttivi nei decenni immediatamente successivi.

    Dalla ricchezza dei reperti recuperati negli strati di crollo possiamo intuire l’importanza rivestita originariamente da questo luogo di culto: frammenti di varie dimensioni e spessori di lastre in marmo che rimandano all’esistenza di un pavimento in opus cosmatesco, intonaci dipinti di vari colori, un piccolo mosaico, un capitello a motivo vegetale, una colonnina e vari elementi architettonici in marmo e tufo di riutilizzo.

Director

  • Leonor Peña-Chocarro

Team

  • Gian Gabriele Ori - Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti e Pescara – Responsabile ricognizioni aeree
  • Marta Moreno Garcia
  • Giuseppina Ghini - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
  • Pilar Diarte Blasco - Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC
  • Valeria Beolchini - Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma (CSIC)
  • Antonio Casas Sainz
  • Anna Maria Mercuri - Università di Modena
  • Laura Sadori
  • Massimo Zanfini - Università degli Studi di Bologna

Research Body

  • EEHAR-CSIC

Funding Body

  • Comune di Frascati
  • Comune di Grottaferrata
  • Comune di Monte Compatri
  • Comune di Monte Porzio Catone
  • Instituto del Patrimonio Cultural de España (IPCE)- Ministerio de Cultura; EEHAR-CSIC
  • XI Comunità Montana del Lazio "Castelli Romani e Prenestini"

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