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Excavation

  • Acquarica di Lecce – Pozzo Seccato
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  • Italy
  • Apulia
  • Provincia di Lecce
  • Vernole

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Sabato 11 dicembre 2010, alla presenza di Angela Barbanente (Assessore all’Assetto del Territorio della Regione Puglia) e di Teresa Cinquantaquattro (ex Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia) è stato ufficialmente inaugurato l’Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra di Acquarica di Lecce.

    Il completamento dei lavori, con l’allestimento di un percorso di visita corredato da pannelli esplicativi, permette oggi al pubblico di fruire dell’area archeologica di Pozzo Seccato in modo completo.
    Con le ultime ricerche sono state definitivamente riconosciute due distinte fasi di vita dell’insediamento. La struttura viene costruita alla fine del IV secolo a.C. e viene usata come abitazione da una famiglia di ricchi proprietari terrieri per circa un secolo. Alla fine del III secolo a.C. l’insediamento viene abbandonato e subisce una serie di spoliazioni. Dopo circa un trentennio la frequentazione dell’area riprende e l’edificio principale viene completamente ristrutturato. Vengono abbassati tutti i pavimenti degli ambienti che ricevono nuove destinazioni d’uso. Per circa due secoli l’insediamento vive del lavoro dei campi e del pascolo delle greggi. L’area viene definitivamente abbandonata verso gli inizi del I secolo d.C.

    Lo studio della grande struttura muraria ha fornito numerosi dati sui metodi costruttivi adottati ed ha confermato la contemporaneità costruttiva del muro a secco e del paramento esterno. Tra le due strutture, durante la costruzione, veniva lasciata una stretta intercapedine riempita con frammenti di calcare, tufina e piccole pietre al fine di assicurare un perfetto ancoraggio reciproco. Per lo stesso scopo il filare di fondazione del paramento era costituito da blocchi più larghi inglobati direttamente nella struttura a secco.

    All’interno della fortificazione è continuato lo scavo dell’edificio residenziale già indagato negli anni precedenti. Nella sua seconda fase di vita l’edificio era fornito di un vano adibito a cucina, in cui erano stati realizzati due focolari con base in lastre di calcare per la cottura dei cibi. Adiacente alla cucina era un piccolo ambiente dove probabilmente venivano conservate le derrate da cucinare. Il grande vano collocato a ridosso della fortificazione ad Ovest dell’edificio principale (granaio) è stato completamente scavato con la messa in luce definitiva del suo limite occidentale.
    Alla fine delle indagini archeologiche sono state parzialmente ricostruite le fortificazioni, crollate nel corso dei secoli, per consentire una migliore lettura della forma dell’insediamento da parte dei visitatori.
    Nell’edificio residenziale era presente una sala adibita al ricevimento degli ospiti, preceduta da un vano anticamera. E’ stato ricostruito il primo filare di elevato in blocchi di calcare per permettere una migliore lettura dei volumi del vano che si apriva verso sud con una larga porta a due battenti.

Director

  • Francesco D'Andria - Università del Salento, Dipartimento di Beni Culturali

Team

  • Laura Masiello - Soprintendenza Archeologica della Puglia
  • Corrado Notario - Università del Salento
  • Grazia Semeraro - Università degli Studi del Salento, Dipartimento di Beni Culturali

Research Body

  • Università degli Studi del Salento - Lecce

Funding Body

  • A.C.R.I. (Associazione delle Casse di Risparmio Italiane)
  • Comune di Vernole

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