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Excavation

  • Via Gemina
  • Aquileia
  •  
  • Italy
  • Friuli Venezia Giulia
  • Udine
  • Aquileia

Tools

Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Il sito si colloca in un’area nevralgica del tessuto urbano di Aquileia romana. La cd “Domus dei Putti Danzanti” occupa, infatti, la seconda insula a nord-est del Foro, a poche decine di metri dal porto fluviale. La denominazione “Putti Danzanti” si deve allo splendido mosaico policromo con eroti inseriti in ghirlande scoperto nel 2005.

    Per quanto la planimetria completa della casa nella sua fase di maggior sviluppo non sia ancora del tutto chiara, allo stato attuale della ricerca, sono stati individuati più di una ventina di ambienti. L’ingresso principale doveva porsi lungo l’antica via Gemina, a sud della strada moderna, ed è probabile che fosse connotato da ambienti di rappresentanza di notevole livello decorativo, di cui forse faceva parte anche il famoso mosaico aquileiese del “Tappeto fiorito”. A nord di essi un’area più raccolta e “privata” era disposta attorno ad un piccolo portico. Un altro polo attorno al quale si sviluppava l’edificio era rappresentato da un secondo peristilio, portato alla luce tra il 2011 e il 2012 e sito a nord degli ambienti precedenti. Questa corte porticata, dotata di un sistema di scolo e raccolta dell’acqua piovana, era probabilmente cieca su uno o due lati, mentre si apriva a est su un ambiente di rappresentanza di grandi dimensioni, pavimentato con un tessellato in cui era inserito un riquadro in opus sectile.

    L’accesso a quest’area dall’esterno era garantito a est da uno stretto corridoio che collegava la domus ad un cardine minore, oltre la fila di ambienti adibiti a botteghe. Dal peristilio si potevano raggiungere anche gli ambienti riscaldati delle terme, a sud, e l’ampia cucina. L’impianto della dimora tardo-antica sembra aver alterato, almeno in parte, l’assetto catastale originario dell’isolato, che, pur conservando l’originario perimetro, mutò nella distribuzione del reticolo viario interno, a ulteriore attestazione del noto fenomeno di sopravanzamento del privato sul tessuto urbano in età tardo-antica.

  • Federica Fontana - Università degli Studi di Trieste, Scuola di Specializzazione in Archeologia 

Director

Team

  • Alessia Iersettig
  • Massimo Braini
  • Fulvio Rinaudo - Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell’Ambiente e delle Geotecnologie
  • Marco Zerbinatti - Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi edilizi e territoriali
  • Luciana Mandruzzato
  • Serena Privitera
  • Emanuela Murgia

Research Body

  • Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Studi Umanistici.

Funding Body

  • Regione Friuli Venezia Giulia
  • Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione CRTrieste

Images

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