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Excavation

  • Fortezza del Nuraghe Sirai
  • Nuraghe Sirai
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  • Italy
  • Sardinia
  • South Sardinia
  • Carbonia

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • I lavori si sono concentrati sul complesso polilobato e nell’area dell’antico laghetto naturale contermine alle fortificazioni.

    Nel primo ambito, le indagini hanno riguardato l’area del presumibile cortile del complesso (Settore V), al cui interno, dopo un esiguo deposito di humus, si è verificata la presenza dello stesso altissimo deposito unitario di origine eolica che copre l’intero complesso per diversi metri di spessore (US 2005); tale US, la cui matrice include un’alta percentuale di piccoli frammenti cristallini di disfacimento dei blocchi del Nuraghe, copriva, nelle quote più alte, un’opera in muratura (USM 2013), appoggiata al mastio e orientata N/S, verosimilmente verso la torre Sud del complesso. Il muro divide l’area del cortile in due differenti settori; uno di essi, il Settore V2, situato a Est, è in comunicazione con la torre NE del Nuraghe, l’altro (Settore V1) ha restituito numerosi blocchi finemente lavorati (c.d. “conci a T” e “a cuneo”), in riolite bianca locale, che sono certamente da riferirsi alla parte superiore degli elevati del complesso, e ipoteticamente ad una fase di ristrutturazione successiva alla costruzione originaria. Un altro possibile intervento di ristrutturazione si può individuare in una seconda muratura che, appoggiata al Mastio, ne rifascia il perimetro nel Settore V2, con spessore e tecnica costruttiva nettamente differente. I rari materiali ceramici restituiti dall’US 2005 coprono tutto l’arco cronologico di frequentazione del complesso.

    Nel secondo ambito, in seguito ad una campionatura casuale sistematica, e poi in conseguenza dei primi risultati, sono stati realizzati 13 saggi di scavo. L’esiguità del numero di manufatti restituiti dall’ humus (US 0), moderni e coevi alla fasi di frequentazione della fortezza ma fortemente fluitati, ha immediatamente configurato l’area come fuori sito. Le indagini, comunque proseguite con campionature significative, hanno individuato in tutto il settore meridionale del bacino uno strato pressoché sterile, di consistenza molto dura e attribuibile alla formazione naturale dei suoli di natura alluvionale (US 3001); al centro, invece, l’ humus copriva una sorta di riempimento di pietre piccole e medie (US3002) annegate nel sottostante strato di argilla (US 3003). Quest’ultimo si è poi rivelato come un deposito naturale (dello spessore di 1,10 mt in questo punto) formatosi, a partire dal IV- II secolo a.C., sopra il fondo originario del laghetto, individuato in seguito da un sondaggio geologico e costituito da uno strato di sabbie consolidate.

    Nel settore settentrionale l’ humus copriva invece un altissimo strato omogeneo di matrice sabbiosa di colore giallastro pressoché sterile (US 3006). Le indagini hanno in generale riportato la totale assenza di manufatti architettonici coevi al periodo di frequentazione del Nuraghe e della fortezza, nonché di periodi posteriori (punico e romano). Nel contempo, tuttavia, hanno portato alla conoscenza sia dell’antico fondo del laghetto (fino al III-II sec. a.C.), nonché della costante presenza dell’acqua nell’invaso, ed infine di una sistemazione complessiva di epoca moderna (XIX –XX secolo d.C.): una canaletta di sezione “a v”, tagliata nel terreno e rivestita di lastre sul fondo, garantiva sia l’ingresso delle acque meteoriche verso il bacino che l’uscita in caso di “troppo pieno”, mentre una sorta di rivestimento a piccoli ciottoli dell’orlo meridionale del laghetto era probabilmente funzionale a far avvicinare uomini e greggi all’acqua. Nel futuro si intende conservare comunque questa sistemazione, armonizzandola con eventuali interventi di valorizzazione.

    Durante le indagini di scavo sono state portate avanti le attività di restauro conservativo della cortina e della torre NE del Nuraghe.

  • Carla Perra - Museo Archeologico Villa Sulcis, Comune di Carbonia 

Director

Team

  • Roberto Sirigu
  • Maria Antonietta Demurtas
  • Maurizio Sodi, Giuseppe Masala, Rosanna Masala, Mariuccia Monni, Antonio Loddo, Stefano Di Crosta, Roberto Zuddas, Salvatore Sanna, Salvatore Corriga, Danilo Leccis, Gianfranco Cardia, Andrea Castangia, Matteo Lobina, Franco Tocco Mafalda Mascia, Maristella Cera, Daniele Vacca, Nicola Atzori (Società ATI IFRAS s.c.a r.l.)

Research Body

  • Museo Archeologico Villa Sulcis

Funding Body

  • ATI Ifras s.c. a r.l.
  • Comune di Carbonia
  • Fondazione di Sardegna

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