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Excavation

  • Celio, Largo dell’Amba Aradam, Sito 12 - Trincea B1
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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • All’interno della Trincea B1 (mt. 32 × 8), suddivisa in quattro settori, si è proceduto con lo scavo avanzando da NE verso SO, raggiungendo in ciascun quadrato una profondità complessiva di mt. 8.20 dal piano di calpestio, corrispondente a mt. 22.20 sul livello del mare. Su tutta l’area indagata si è registrata una sequenza stratigrafica omogenea caratterizzata da un primo riempimento moderno, costituito da uno strato di terra incoerente misto a materiale edilizio e da un secondo strato di riporto, di terra a matrice argillosa con pozzolana e un’altissima concentrazione di materiale moderno sia edilizio che ceramico; in particolare lo strato restituisce una elevata quantità di frammenti di piatti in maiolica bianca moderna assieme a oggetti di uso quotidiano riconducibili alla prima metà del secolo scorso.

    Alla quota di circa mt. 5,50 di profondità, è stato rinvenuto un condotto fognario moderno, attualmente dismesso, probabilmente riferibile agli anni cinquanta, che attraversa con un orientamento NW-SE il settore centrale della trincea B1. Ad una quota compresa tra i – 5,80 e – 6,20 metri circa, è stato messo in luce un terzo livello di riempimento moderno, caratterizzato da terra di riporto, che si differenzia per colore e composizione dal precedente strato. Il nuovo livello è costituito da terra molto compatta a matrice prevalentemente argillosa, di colore marrone, che restituisce, sebbene in quantità nettamente inferiore rispetto allo strato soprastante, materiale moderno misto a frammenti di ceramica antica. Lo strato viene rimosso fino ad una quota di mt. – 8,00/- 8,20 circa nei tre quadrati II, III e IV. Solo nel Quadrato I viene registrato già a partire da mt. 8.00 circa di profondità un cambiamento della natura e composizione del terreno. Viene individuato un nuovo strato che si caratterizza per compattezza, colore (marrone chiaro) e soprattutto per la presenza di materiale ceramico di età romana, in prevalenza laterizi, frammenti di anfore di produzione africana e di terra sigillata africana. La rimozione manuale dello strato mette in luce, nel settore SO del quadrato I, ad una quota di circa mt. 8,20 dal piano di calpestio, alcune strutture antiche, presumibilmente di età romana, fra cui la cresta di un pilastro in laterizi di forma rettangolare. La struttura, lunga mt. 0.90 e larga mt. 0.60, è orientata SE/NO nel senso della lunghezza ed è realizzata in mattoni, alti mt. 0.05, legati da malta pozzolanica di colore violaceo. Sul lato corto NE del pilastro si appoggia un tramezzo, realizzato con blocchetti di marmo di forma e dimensioni irregolari e frammenti di laterizi legati da malta grigia. La struttura si estende per poco meno di 2 metri ed è larga mt. 0,30 metri circa. Sul lato opposto del pilastro si intravede, per circa mt. 0,40, un’altra struttura con orientamento SE/NO, realizzata con malta violacea, apparentemente con andamento curvilineo, che prosegue oltre il limite SE della trincea. Lungo il lato orientale del pilastro e delle strutture che gli si appoggiano, si conserva un piano di malta, evidenziato solo in minima parte a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti da una falda acquifera.

  • Paola Palazzo 
  • Ilaria Barbaresi 

Director

  • Mariarosaria Barbera - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma

Team

  • Teresa Leone

Research Body

  • Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma

Funding Body

  • Metro C – S.p.A.- Società di Progetto

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