Fasti Online Home | Switch To Fasti Archaeological Conservation | Survey
logo

Excavation

  • ex Campo della Pieve, area ex Graziani-Pinzauti
  • Via Ghibelline, Colombaro
  • Tifernum Mataurense
  • Italy
  • The Marches
  • Pesaro and Urbino
  • Sant'Angelo in Vado

Tools

Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna di scavo del 2008 è stata finalizzata alla prosecuzione della riscoperta delle antiche terme romane, parzialmente scavate dalla Soprintendenza Archeologica delle Marche nel 1957-59 e ricoperte negli anni ’60 per motivi di tutela.

    L’intervento realizzato nel mese di luglio ha riguardato l’estensione del fronte di scavo degli ambienti centrali delle terme romane verso Est con rimozione di un consistente strato di interro.
    Lo scavo, oltre a definire la parte orientale degli ambienti riscaldati, di cui restano ampi tratti della sottopavimentazione dell’ipocausto e delle suspensurae, ha intrapreso la rimessa in luce di due ambienti non riscaldati adiacenti, uno dei quali conserva ancora un ampio mosaico bianco con fascia perimetrale nera, mentre un altro ambiente, il cui scavo non è stato completato, reca un pavimento musivo, policromo, con figurazioni riferibili ad un thiasos marino, nel quale si riconoscono tritoni, polipi e ippocampi tra onde marine. L’ambiente pavimentato a mosaico è di notevoli dimensioni ed occupa una posizione intermedia tra gli ambienti caldi e quelli freddi. Le figure sono immerse in un ambiente marino, rappresentato da stilizzate onde parallele e fondali rocciosi. I corpi degli esseri marini sono resi con scarso realismo e senso prospettico, contornati da file di grosse tessere e campite con file tessere a basso contrasto policromo. Per la realizzazione delle tessere sono state utilizzate lastrine di calcari naturali con colori di quattro tonalità: bianco, rosa, grigio e verde.

    Il precario stato di conservazione del mosaico figurato ha richiesto un immediato intervento di consolidamento in situ mediante cordonatura e velatura dei lembi superstiti, effettuato per mano di tecnici e restauratori dell’Università di Macerata, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica per le Marche.

    Nel corso dello scavo sono stati recuperati materiali di natura diversa, sia antichi (frammenti di ceramica a vernice nera, di terra sigillata italica, a pareti sottili, comune acroma), sia moderni (reperti di ceramica invetriata, maiolica, vetri). Notevole è la quantità di tessere di mosaico libere, di dimensioni piuttosto grandi e fattura poco curata, negli strati a contatto delle pavimentazioni originarie e nelle fosse di spoliazione e distruzione delle strutture antiche.

    Da notare la presenza di alcune monete di età repubblicana ed imperiale, tra cui un asse in bronzo con prora di nave (n. inv. 329) e una moneta di Valentiniano I o di Valente (n. inv. 337).

  • Enzo Catani - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata 

Director

  • Giuliano de Marinis - Soprintendenza per i Beni archeologici della Marche

Team

  • Walter Monacchi
  • Emanuela Stortoni - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata

Research Body

  • Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche
  • Università degli Studi di Macerata

Funding Body

  • Comune di Sant’Angelo in Vado
  • Provincia di Pesaro e Urbino

Images

  • No files have been added yet