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Excavation

  • ex Campo della Pieve, area ex Graziani-Pinzauti
  • Via Ghibelline, Colombaro
  • Tifernum Mataurense
  • Italy
  • The Marches
  • Pesaro and Urbino
  • Sant'Angelo in Vado

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna di scavo dell’anno 2000 è frutto di un progetto scientifico per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archeologico della città romana di Tifernum Mataurense (odierna Sant’Angelo in Vado), avviato in collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica delle Marche, l’Università di Macerata, il Comune di Sant’Angelo in Vado e la provincia di Pesaro e Urbino. In questa prima campagna di scavo sono stati realizzati due vasti saggi – denominati “Saggio Fosse” e Saggio strada” – mirati rispettivamente alla verifica archeologica di numerose macchie scure, circolari ma di piccola dimensione, visibili in superficie nell’area suburbana a nord-est dell’abitato antico, e alla presenza di un ipotetico tracciato stradale extraurbano con andamento est-ovest.

    Il Saggio Fosse ha evidenziato l’esistenza di almeno tre fasi successive, molto disturbate, rispettivamente di età antica, post-antica e moderna. Nella fase antica, databile alla prima età imperiale, si colloca la realizzazione di un pozzetto circolare per la probabile deposizione di un’urna cineraria, mentre le altre numerose cavità risalgono ad età post-antica e moderna e sono attribuibili a fosse per la piantagione di alberi o per la sepoltura di animali.

    Il Saggio Strada ha permesso di distinguere tre grandi fasi di frequentazione dell’area: una fase antica, con la realizzazione del percorso stradale di collegamento tra Tifernum Mataurense e l’importante asse viario della Flaminia; una seconda fase, databile in età post-antica, con la completa asportazione del basolato e della massicciata stradale; infine una fase moderna, con la realizzazione di profonde trincee parallele per la piantagione di filari di viti.

    Nel corso dello scavo sono stati recuperati materiali di natura diversa, sia antichi (frammenti di ceramica a vernice nera, di terra sigillata italica, a pareti sottili, comune acroma, laterizi, vetri, metalli, monete), sia moderni (reperti di ceramica invetriata, maiolica, vetri, ossa). Al termine dello scavo i saggi sono stati opportunamente documentati e rinterrati.
    Lo scavo tifernate riveste inoltre un significato didattico, in quanto permette a numerosi studenti del Corso di laurea in Beni Archeologici della Facoltà di Lettere e Filosofia, di apprendere la tecnica dello scavo archeologico mediante tirocinio pratico guidato.

Director

  • Giuliano de Marinis - Soprintendenza per i Beni archeologici della Marche

Team

  • Walter Monacchi
  • Enzo Catani - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata
  • Emanuela Stortoni - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata

Research Body

  • Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche
  • Università degli Studi di Macerata

Funding Body

  • Comune di Sant’Angelo in Vado
  • Provincia di Pesaro e Urbino

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