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Excavation

  • ex Campo della Pieve, area ex Graziani-Pinzauti
  • Via Ghibelline, Colombaro
  • Tifernum Mataurense
  • Italy
  • The Marches
  • Pesaro and Urbino
  • Sant'Angelo in Vado

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna di scavo del 2001 è stata finalizzata alla verifica archeologica di una situazione topografica interna all’area urbana della città antica, alla ricerca di un probabile punto di incrocio viario tra il prolungamento di un tratto di decumano già scoperto nell’area dell’ex Campo della Pieve e un supposto cardine sottostante al moderno tracciato di Via delle Ghibelline. Nell’area antistante il casolare del Colombaro è stato aperto un saggio rettangolare di m.8 per 6 circa, denominato “Saggio di via Ghibelline”.

    Una lettura preliminare dello scavo ha permesso di distinguere tre grandi fasi di vita dell’area:

    - una fase antica, collocabile cronologicamente nel I secolo d.C., attinente alla costruzione di una via basolata con orientamento nord-sud, ovvero un decumano urbano, dotato di un grande collettore fognario realizzato in opus vittatum con pareti di blocchetti di arenaria e fondo di tegoloni in cotto;

    - successivamente, una seconda fase databile in età medio-imperiale, durante la quale sembra essere stato praticato un grosso intervento sull’asse viario, conseguente ad una trasformazione urbanistica o all’intasamento della rete fognaria sottostante. L’intervento principale è consistito nella interruzione del condotto fognante, che in origine scorreva sotto il cardine viario e nella sua deviazione di 90° verso est, convogliandolo in quello del vicino decumano. I materiali rinvenuti nel riempimento comprendono frammenti di ceramica comune verniciata e acroma, attribuibili a forme diffuse tra il II e IV sec. d.C.

    - una lunga ed articolata terza fase post-antica, medioevale e moderna, in cui il decumano ha subito interventi di parziale spoliazione del basolato stradale antico. L’attuale via delle Ghibelline, nonostante i numerosi interventi di rifacimento ed innalzamento del livello stradale, nonché di trincee per la posa di tubature idriche e condotte elettriche, ha ricalcato fedelmente il tracciato antico, continuando a svolgere la sua funzione di asse viario extraurbano di collegamento con la valle del torrente Morsina e il Tifernum Tiberinum (Città di Castello).

    Al termine della campagna di scavo 2001 l’intero saggio è stato opportunamente documentato e momentaneamente rinterrato per ripristinare il transito veicolare lungo via delle Ghibelline, con il proposito di completare l’indagine con un’ulteriore campagna di scavo.

  • Enzo Catani - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata 

Director

  • Giuliano de Marinis - Soprintendenza per i Beni archeologici della Marche

Team

  • Walter Monacchi
  • Emanuela Stortoni - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata

Research Body

  • Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche
  • Università degli Studi di Macerata

Funding Body

  • Comune di Sant’Angelo in Vado
  • Provincia di Pesaro e Urbino

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