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Excavation

  • ex Campo della Pieve, area ex Graziani-Pinzauti
  • Via Ghibelline, Colombaro
  • Tifernum Mataurense

    Tools

    Credits

    • The Italian Database is the result of a collaboration between:

      MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

      ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

      AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

    • AIAC_logo logo

    Summary (Italian)

    • Le operazioni hanno teso ad approfondire due quadranti contigui (I e II) della ‘Area Sud Terme’.

      Nel quadrante I, limitrofo al già noto vano pavimentato in opera musiva con scena marina, sono state svuotate le due vasche, tra loro attigue, nell’angolo Nord-orientale del quadrato di scavo. Quella occidentale risulta colmata intenzionalmente da grandi blocchi calcarei, parti di colonna in pietra arenaria e compattati livelli di riempimento di terra con frammisti lembi di intonaco; tale sistema di obliterazione potrebbe essere funzionale alla posa in opera del piano pavimentale superiore, forse realizzato nel medio Impero. All’interno del secondo bacino è stata riconosciuto un crollo interessato da due piccole fosse, che si presume associate al rinvenimento di resti osteologici umani, qui rinvenuti in giacitura secondaria; tra i materiali raccolti alcuni frammenti di maiolica rinascimentale.

      A Sud delle due vasche è stato scoperto un ambiente riscaldato a hypocaustum. Questo, portato alla luce finora soltanto nel settore centrale dell’area di scavo, presenta un fondo in compatto cocciopesto con incisa una griglia di linee-guida tra loro equidistanti e ortogonali, tracciate per una corretta posa in opera delle suspensurae. All’incrocio delle linee si conservano due colonnette in situ e quattordici impronte di altre simili non pervenute. Non esistono ancora prove certe sulla datazione dell’impianto, che potrebbe tuttavia essere ricondotto a più fasi costruttive, dal primo al medio Impero.

      Ben documentata la fase successiva di crollo con suspensurae demolite, tegole, cocciopesto sfaldato o ridotto a grossi nuclei, parti di tubuli fittili. Identificato un profondo scasso, forse opera di una sistematica spoliazione dell’antica opera architettonica per il recupero di materiali edili, avvenuta in età medievale e/o rinascimentale.
      Nel quadrante II l’intervento ha rilevato una larga trincea riconducibile alla piantagione in età moderna di filari di vite. Lo scavo ha messo in luce un livello di terra giallastra, un piano battuto in cocciopesto e malta, una pavimentazione attigua di lastroni di arenaria giallastra concotta, una cresta di muro con sviluppo Nord-Sud nella metà orientale. Tra i numerosi reperti di età romana, un denarius di Massimino I (235-238 d.C.) e una moneta di bronzo dell’imperatrice Faustina II, moglie di Marco Aurelio (146-175 d.C.).

      Sono proseguiti i lavori di restauro del grande mosaico con scena marina, di cui sono stati restituiti altri tre. L’intervento ha consentito di evidenziare nel maggiore di questi un decoro policromo con soggetti di analoga ambientazione. Si è anche provveduto a perimetrare con un cordolo di contenimento il grande mosaico bianco a fascia nera rinvenuto nelle precedenti stagioni e a stabilizzare l’opus signinum nei nuovi tratti di vasca scoperti.

      Oltre a intenti di ricerca e di tutela, la campagna archeologica ha associato finalità didattiche per i tirocinanti dei Corsi di Laurea in Valorizzazione dei Beni Culturali e in Management dei Beni Culturali dell’Ateneo maceratese; nello scavo sono stati coinvolti anche alcuni studenti di altre università italiane. Non è stato, inoltre, trascurato l’aspetto della comunicazione archeologica e della valorizzazione dell’area tifernate; previsti, infatti, sia il coinvolgimento delle scuole medie superiori delle provincie di Pesaro-Urbino e di Fermo col progetto A lavoro con gli archeologi, sia iniziative per un ‘cantiere aperto’, rivolte a turisti, curiosi e cittadini di Sant’Angelo in Vado.

    • Emanuela Stortoni - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata 

    Director

    Team

    • Alberto Baldoni
    • Alessandra Volpi
    • Walter Monacchi
    • Marco Antognozzi
    • Emanuela Cozzoni – archeologo; Alessandra Volpi – archeologo; Alberto Baldoni – archeologo.
    • Enzo Catani - Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo – Area di Ricerca Beni Culturali – dell’Università degli Studi di Macerata

    Research Body

    • Università degli Studi di Macerata.

    Funding Body

    • Comune di Sant’Angelo in Vado
    • Comunità Montana ‘Alto e Medio Metauro’ di Urbania
    • Provincia di Pesaro e Urbino

    Images

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