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Excavation

  • Guado San Nicola
  • Colle delle Api
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  • Italy
  • Molise
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  • Monteroduni

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Le attività di scavo sono state rivolte alla definizione particolareggiata dei depositi esplorati negli anni scorsi, con particolare attenzione ai livelli antropici, anche attraverso la raccolta di campioni per analisi di laboratorio.

    Si sono, inoltre, approfonditi gli aspetti geomorfologici dell’area sulla quale insiste il giacimento per comprendere le modalità di formazione dell’intera sequenza posta in luce con lo scavo. Per questo motivo sono state riaperte le aree esplorate negli anni scorsi, è stata realizzata una trincea di raccordo, sono stati realizzati quattro nuovi sondaggi per la verifica del contesto stratigrafico, si è attuata una prospezione del territorio fino al fiume Volturno.

    Queste attività hanno consentito di precisare la successione stratigrafica di seguito descritta dal basso verso l’alto:

    US E – Conglomerato grossolano di ciottoli di calcare e di selce con frazione varia, in matrice sabbiosa, con limite superiore troncato, erosivo e cementato; presenta un’ampia distribuzione, riconducibile ad una piana alluvionale. Rappresenta un deposito fluviale di fiume maturo a elevata energia con direzione della corrente verso Nord, contraria a quella attuale del Volturno, almeno nell’area dello scavo indagata.

    US D – Limi e sabbie riferibili a tre episodi, anche a stratigrafia incrociata, che dal basso verso l’alto hanno spessori di 7,10 e 40 cm.; presenza di rari ciottoli arrotondati di calcare e di selce.

    US C – Colata di depositi ricchi di materiali vulcanici dello spessore medio di 80 cm.; non si esclude la possibilità di azioni idriche del tutto occasionali e la messa in posto di depositi vulcanici primari. Notevole presenza di reperti preistorici talvolta con evidenti tracce di fluitazione.

    US B – Colata di detrito dello spessore di circa 20 cm., formatasi in più fasi, con energia più consistente rispetto alle US sottostanti; abbondante presenza di resti dell’attività antropica soprattutto nella frazione inferiore. I manufatti litici sono privi, fatte poche eccezioni, di trasporto postdeposizionale.

    US A – Sedimenti limoso argillosi, con anfiboli e miche, contenenti sporadici ciottoli di calcare di dimensioni ce
    ntimetriche; spessore compreso tra i 20 e 40 cm. con limite inferiore netto e ondulato; il tetto è sub-orizzontale, erosivo.
    US “tufo” – Deposito vulcanico sterile, con spessore medio di 60 cm., contenente grosse pomici in matrice fine con cristalli di feldspati, miche. I limiti inferiore e superiore sono netti.

    Si avanza l’ipotesi che l’uomo abbia frequentato quest’area per approvigionarsi della selce per la produzione di strumenti. Infatti l’area si caratterizza per antiche erosioni che hanno messo in luce i livelli ghiaiosi della US E ricchi di lastrine fluitate, anche di ragguardevoli dimensioni. Questa ipotesi bene si accorda con la presenza di numerose colate di terra e/o di detrito lungo un versante in erosione, con i ricoprimenti rapidi delle evidenze antropiche.

    Nell’ambito dei resti paleontologi particolarmente frequenti sono i resti appartenenti a cavallo e cervidi. L’industria litica è riconducibile all’Acheuleano; numerosi sono i bifacciali associati a strumenti su scheggia quali raschiatoi e denticolati, talvolta anche di buona fattura. Si annoverano materiali riconducili all’ambito levallois.

  • Carlo Peretto - Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Studi Umanistici 
  • Ursula Thun Hohenstein - Università di Ferrara - Dipartimento di Studi Umanistici 
  • Carmela Vaccaro - Università degli Studi di Ferrara 
  • Maria Chiara Turrini - Università degli Studi di Ferrara 

Director

Team

  • Brunella Muttillo - Università di Ferrara
  • Dario Sigari - Università di Ferrara
  • Gabrile Berruti - Università degli Studi di Ferrara
  • Giuseppe Lembo - Università di Ferrara
  • Lara dal Fiume - Università di Ferrara
  • Matteo Venturini - Università di Ferrara
  • Stefano De Luca - Università di Roma 3
  • Cristiana Terzani - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise
  • Marilena Leis
  • Cecilia Bonsanto - Università degli Studi di Ferrara
  • Giada Rubinato
  • Marta Arzarello - Università degli Studi di Ferrara
  • Marzia Breda
  • Ronan Orain - Museé Nationelle d’Histoire Naturelle, Paris
  • Ciro Tartarini - Università degli Studi di Ferrara

Research Body

  • Centro Europeo di Ricerche Preistoriche
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise
  • Università degli Studi di Ferrara

Funding Body

Images

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