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Excavation

  • San Pietro di Cantoni
  • Contrada Cantoni di Sepino
  •  
  • Italy
  • Molise
  • Province of Campobasso
  • Sepino

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna di scavo 2010 nel sito di San Pietro di Cantoni di Sepino è valsa a restituire allo stilobate del complesso ecclesiale, manomesso in parte, sul declinare dell’Estate 2009, da interventi di clandestini, l’integrità dimensionale e icnografica faticosamente raggiunta nel corso della precedente campagna 2009. In particolare si è definitivamente liberato il presbiterio dagli ultimi residui di materiale lapideo di grande pezzatura e in disordinato accatastamento che ne obliteravano per porzioni limitate e circoscritte ancora la superficie. Si è così rimessa in luce per intero la pavimentazione a grandi lastre commesse in piano, originariamente delineata a risparmio attorno alla monumentale gradinata realizzata sull’asse mediano della chiesa sulla fronte e a ridosso del catino dell’abside. Contestualmente si sono realizzati specifici interventi di consolidamento e di restauro di elementi architettonici fuori sito, tuttavia riconosciuti come pertinenti alle strutture del presbiterio, e ancora di superfici d’intonaco policromo e figurato disteso lungo il paramento interno del muro perimetrale di fondo all’intersezione con le murature dell’abside.

    Lo scavo 2010 è poi valso a riportare in luce un più esteso tratto del percorso ortogonale di avvicinamento, realizzato in cocciopesto e definito marginalmente da una sequenza regolare di pietre di contenimento, tracciato sulla fronte (lato Est) della struttura rettangolare antistante il podio (struttura che va sempre più configurandosi come edificio di culto, verosimilmente quello di più alta cronologia nell’ambito del santuario).

    Nel tratto Nord è proseguita l’azione di lenta scomposizione della macera perimetrale verosimilmente sovrappostasi e ispessitasi sul primitivo limite santuariale lungo il lato che prospetta la valle del Tammaro. E si è attuata, ancorché a tutt’oggi parzialmente, una sistematica azione di messa in luce e di rilievo delle strutture e delle cortine paramentali in opera poligonale.

    Nel frattempo lo scavo si va sempre più estendendo alla periferia delle strutture monumentali, in direzioni opposte, riguadagnando progressivamente quote originali di calpestio. Ad Ovest, ad esempio, un acciottolato stradale connesso e ortogonale al grande lastricato delineato a terra trasversalmente da Nord a Sud nell’ambito dell’area santuariale e volto alla gradinata di accesso al podio sembra documentare l’esistenza di un ulteriore accesso verosimilmente dischiuso e in fase lungo il tratto occidentale della recinzione.

    Due tombe bisome di inumati, a fossa con copertura e foderatura realizzate con lastre di pietra, estendono l’area cimiteriale, già nota per rinvenimenti occorsi negli anni passati, che costeggia da Sud, in risalita di versante, l’edificio ecclesiale.

  • Maurizio Matteini Chiari - Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell'Antichità 
  • Valeria Scocca - Università di Roma “La Sapienza”, Scuola di Specializzazione in Archeologia 

Director

Team

  • Angelo Attavino
  • Michela D’Alessandro
  • Studenti, Cattedra di Rilievo e Analisi tecnica dei Monumenti Antichi, Università degli Studi di Perugia

Research Body

  • Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche, Sezione di Scienze Storiche dell'Antichità

Funding Body

Images

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