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Excavation

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Gli interventi di scavo per l’anno 2012 si sono concentrati su due fronti principali: il settore II e il settore IV. Per il settore II, l’area di indagine prescelta è stata il Vano H, delimitato dal Vano G ed E; lo scavo inizialmente ha interessato livelli di vita e di abbandono riferibili alla prima età imperiale, quali pavimentazioni in cocciopesto e grosse strutture murarie con le proprie fosse di fondazione. Nell’estremità meridionale del vano II H è stata inoltre individuata una canalizzazione ricavata dal taglio di una rampa realizzata in calce e cementizio e la messa in opera di alcuni tratti di canalette monolitiche. Queste ultime hanno un orientamento ovest-est, che segue il pendio collinare e si riversano nella strada B, dove si può ipotizzare la presenza di un pozzo per la raccolta delle acque, secondo una sistemazione già emersa nella parte più a nord della medesima strada. Il lavoro è stato portato avanti mettendo in luce alcune pavimentazioni in terra battuta su più livelli; i materiali rinvenuti in questi strati sono coerenti con la fase repubblicana ed ellenistica che corrisponde in Sardegna alla fine del III-I secolo a.C. tra cui diversi frammenti di coroplastica, riferibile in massima parte a frammenti di statuette femminili panneggiate di diverse fatture e in alcuni casi di volti, ancora riferibili a divinità femminili e accostabili all’iconografia di Demetra.

    Contestualmente, lo scavo si è svolto anche nel settore IV. Di grande interesse è il sistema di differenti canalizzazioni connesse con il pozzo IV emerso ad ovest della strada. Uno di questi è ubicato sotto la pavimentazione residua, realizzato attraverso l’uso alternato di materiali come legno, argilla cruda e piccole pietre di rinzeppatura. Del suo corso, si sono indagati alcuni metri di lunghezza, mentre l’ultimo tratto è stato compromessa dai rimaneggiamenti successivi che interessano parte delle stratigrafie. Infatti, una parte del settore risulta fortemente danneggiata da alcuni interventi moderni, tra i quali una profonda trincea di spoglio, presumibilmente di età medievale, e altre buche di età più recente databili intorno agli anni Cinquanta del Novecento. Sotto la prima canaletta, una seconda, più robusta, era realizzata con le pareti di pietre e mattoni crudi e parziale copertura con grosse pareti di anfore; un’ulteriore canaletta monolitica indirizzava le acque dall’area del prospicente porticato che confluivano nel medesimo pozzo. Tra i reperti più significativi rinvenuti durante le ricerche in questo settore, possiamo ricordare la parte superiore di un’anfora di III secolo a.C., appositamente collocata nello strato dove venne alloggiata la canaletta più antica. Invece, nell’estremità ovest del saggio, è stato rinvenuto il fondo di una lekythos attica a figure rosse, con la rappresentazione di un nuotatore, che costituisce uno dei rari esemplari rinvenuti nell’abitato sulcitano, databile tra il 430 e il 420 a.C.

  • Elisa Pompianu - Università degli Studi di Sassari  
  • Antonella Unali 

Director

  • Piero Bartoloni

Team

  • Gabriele Carenti - Università degli Studi di Sassari

Research Body

  • Università degli Studi di Sassari-Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione

Funding Body

  • Comune di Carbonia
  • Comune di Sant’Antioco
  • Provincia di Carbonia-Iglesias

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