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Excavation

  • Villa di Poggio del Molino
  • Poggio del Molino, Populonia
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  • Italy
  • Tuscany
  • Province of Livorno
  • San Vincenzo

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Durante la campagna del 2016, le indagini archeologiche hanno interessato in particolare il settore H, posto nella porzione nord-orientale dell’insediamento. Le ricerche si sono concentrate sui seguenti interventi:

    - scavo integrale della stratigrafia archeologica della vasca 4 della cetaria (settore orientale dell’area H); – scavo integrale della stratigrafia archeologica della vasca ellittica del frigidarium (settore occidentale dell’area H).

    Nel settore Nord-orientale del saggio H, lungo il limite Nord del rilievo di Poggio del Molino, è stato condotto lo scavo della stratigrafia archeologica presente all’interno della vasca n. 4 della cetaria, individuata nel corso della campagna di scavo 2012; le strutture di quest’ultima risultano legate ad Ovest alla vasca n. 3 e a Nord alla vasca n. 5, in larga parte crollata nella scarpata sottostante. Seppur solo in parte strutturalmente analoghe alle vasche 1 e 2, le due vasche 4 e 5 costituiscono tuttavia un sistema coerente con le vasche nn. 1-3, costituendo il settore più antico dell’impianto per la lavorazione del pesce.

    La vasca, che misura 2,08×1,90 cm risulta delimitata da muretti in blocchetti di panchina sui tutti i lati tranne che su quello meridionale, dove si trova il muro perimetrale della cetaria. Uno strato di cocciopesto idraulico dello spessore di 1,5 cm, caratterizzato dalla presenza di pulvini verticali in corrispondenza degli angoli interni, ricopre l’intera superficie interna della vasca; una piccola depressione circolare di 30 cm circa di diametro, ubicata al centro della vasca. La profondità conservata della vasca (160 cm), consente di calcolarne in almeno 1,5 metri cubi la capacità produttiva.

    Al termine della campagna 2015 le indagini condotte nel settore Occidentale dell’area H hanno permesso di definire la topografia del frigidarium delle terme, realizzate nella seconda metà del II sec. d.C. e quindi pertinenti alla fase della villa residenziale; è stato possibile mettere in evidenza in particolare la presenza di una vasca più piccola e di una più grande, di forma ellittica, entrambe parzialmente individuate nel corso delle indagini degli anni ’80.

    La campagna di scavo 2016 ha consentito di indagare l’interno della piscina ellittica: gli strati progressivamente individuati e rimossi, purtroppo privi di reperti cronologicamente significativi, sono risultati tuttavia indicativi delle attività legate alla calcara; essi hanno infatti restituito i materiali di scarto dell’attività di spoliazione, gettati nella calcara al momento del suo abbandono.

    Accanto a numerosi frammenti di tubuli, si contano moltissimi frammenti di intonaco dipinto di colore rosso, giallo e verde, di intonaco di colore bianco pertinente ai soffitti e frammenti di vetro da finestra.

    La calcare stessa risulta costituita da un piccolo muro semicircolare, appoggiato ai muri Est ed Ovest della piscina e realizzato per mezzo di blocchi di panchina squadrati di grandi dimensioni, di macigno e di laterizi fratti legati, legati da malta; esso delimita nel settore Nord della piscina uno spazio ellittico (158×155 cm), all’interno del quale il materiale edilizio spoliato dall’impianto termale veniva separato dalla malta.

  • Giandomenico De Tommaso - Università degli Studi di Firenze 

Director

Team

  • Pier Paolo Mariani- Progetto Archeodig
  • Ambra Fiorini- Università di Firenze
  • Martina Fusi- Università di Firenze
  • Stefano Genovesi-Progetto Archeodig
  • Paola Perpignani- Fondazione RavennAntica
  • Carolina Megale, Università di Firenze – Progetto Archeodig
  • Carlo Baione

Research Body

  • University of Arizona
  • Università di Firenze

Funding Body

  • Associazione culturale Past in Progress

Images

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