Nell’area dei magazzini (Area 2000), al centro dell’insediamento, l’intervento iniziato l’anno passato è proseguito con il completamento della rimozione del crollo delle murature. È stato così possibile esporre un livello di crollo di tegole piuttosto ben conservato che offre importanti dati per la ricostruzione dell’edificio. La scoperta degli angoli NO e NE dell’ambiente permette già comunque di precisare meglio la planimetria dell’importante struttura, nonché di ipotizzare una prosecuzione dell’isolato sia in direzione ovest che in direzione sud.

Nell’area centrale dell’insediamento (Area 7000), dove negli anni passati è stata individuata una monumentale cisterna, si è continuato nel progressivo allargamento dell’area di indagine. Il risultato più importante di questa campagna è stato il riconoscimento di un ambiente – già individuato nell’anno passato – pertinente ad un altro edificio collocato ad una quota superiore e caratterizzato da un orientamento differente e coerente invece con quello degli edifici delle Aree 2000 e 3000. Dell’ambiente, già interessato in passato da un esteso scavo clandestino che ne ha compromesso la struttura, sono stati riportati alla luce tre lati, composti da muri in opera a scacchiera e in pezzame a secco. È stata riconosciuta l’esistenza di livelli di preparazione e colmata relativi alla realizzazione delle opere di terrazzamento preliminari alla costruzione della grande cisterna e chiarita meglio la sequenza delle operazioni costruttive.

Più ad est, in posizione rilevata al di sopra di un affioramento del banco lavico, negli anni passati era stato individuato un edificio rettangolare (Area 6000), all’interno del quale gli interventi degli anni passati avevano permesso di riconoscere una terrazza o cortile pavimentato in ciottoli nella metà occidentale della struttura, mentre la parte orientale è caratterizzata dalla presenza di un ambiente parzialmente incassato e coperto da tetto. Nel corso di questa campagna è stata completata l’indagine all’interno dell’ambiente coperto, riconoscendo un livello pavimentale e interessanti tracce probabilmente riferibili ad un tavolato ligneo bruciato, su cui erano poggiati diversi dolia. Inoltre, l’ampliamento dell’area d’indagine in direzione est, limitato al momento ai livelli più superficiali, ha già permesso di riconoscere alcuni allineamenti di muri che assicurano una prosecuzione dell’edificio – il cui sviluppo planimetrico appare dunque più complesso di quanto ritenuto all’inizio – in questa direzione.

All’estremità orientale del sito (Area 4000) l’indagine si è concentrata già dal 2012 sui resti di un piccolo edificio collocato nei terrazzamenti a sud della strada principale del sito. In questa campagna è stato definitivamente chiarito che l’edificio è articolato in due vani di dimensioni disuguali, separati da un tramezzo in pezzame di pietra lavica in cui si apriva una porta inquadrata da stipiti in blocchi di tufo, di cui si conserva il filare di base. I due ambienti presentano apparentemente piani di calpestio a quote differenti, secondo uno schema più volte riscontrato sul sito. Infine, l’indagine è stata ampliata all’area situata ad est dell’edificio, in direzione delle mura, dove sono state evidenziate, per un’estensione di circa 4 m, tracce di regolarizzazione artificiale del banco lavico e di una pavimentazione in piccole lastre di arenaria.