Nell’area centrale dell’insediamento (Area 7000) si è continuato nel progressivo allargamento dell’area di scavo: i saggi degli anni precedenti avevano rivelato infatti l’esistenza di strutture di una certa consistenza, articolate su più livelli, intorno alla grande cisterna. La rimozione completa dei crolli e dei materiali dilavati ha permesso finalmente di riportare alla luce per intero la circonferenza dell’invaso; inoltre, ha chiarito che la cisterna si trovava all’interno di un cortile acciottolato circondato da edifici di particolare impegno. Tuttavia, il notevole salto di quota che separa il livello del serbatoio dal piano di calpestio del cortile crea al momento diversi problemi nella ricostruzione dei resti, che le indagini non hanno allo stato attuale permesso di chiarire. È stato aperto un saggio oltre il muro est del cortile: presso l’angolo settentrionale è stato portato alla luce un muro di terrazzamento in pietre a secco che sembra isolare un ambiente, all’interno del quale è stato rinvenuto il crollo delle tegole di copertura, al di sotto del quale erano diversi vasi riferibili all’ultima fase di vita dell’edificio.

A nord-ovest del grande isolato dei magazzini, in posizione rilevata al di sopra di un affioramento del banco lavico, negli anni passati era stato individuato un grande edificio rettangolare di circa 7 × 13 m (Area 6000) che si inseriva nell’orientamento comune a tutta la porzione centrale dell’abitato. All’interno dell’edificio, gli scavi dell’anno passato avevano permesso di riconoscere la presenza di una terrazza, mentre un saggio aveva evidenziato una sequenza di livelli di crollo che assicurava la presenza di un ambiente coperto da tetto, secondo uno schema già più volte riscontrato sul sito. L’intervento di quest’anno ha permesso di riportare alla luce buona parte dell’ambiente, di cui è stata individuata la porta sul lato orientale e di cui sono stati scavati i crolli. Nel sottostante livello di vita sono stati trovati solo i resti di due o tre doli e poca altra ceramica, mentre si deve segnalare il rinvenimento di una punta di lancia in ferro, del tutto simile ad un’altra ritrovata in passato ed esposta nel Museo Civico di Farnese.

All’estremità orientale del sito (Area 4000), una volta concluso lo scavo della porta fortificata e delle strutture difensive connesse, l’indagine si è concentrata su alcuni resti affioranti e riferibili a terrazzamenti che digradavano a sud verso il costone dell’Olpeta. Qui, in una situazione purtroppo intaccata dal dilavamento, sono stati evidenziati i resti di un ambiente rettangolare con muri in blocchi di pietra lavica e livelli di crollo con pietre e tegole. Il livello corrispondente al piano di calpestio originario è risultato sorprendentemente ben conservato e ha restituito un repertorio di forme vascolari piuttosto ricco, comprendente anche ceramiche fini in vernice nera e utensili, apparentemente tipico di un ambiente domestico. Il ritrovamento di un kyathos miniaturistico, che si aggiunge ad un ex-voto fittile a testa maschile velata rinvenuto nell’anno passato, sembra confermare l’esistenza di culti o pratiche di devozione di tipo domestico.