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Excavation

  • Peltuinum
  • Prata d’Ansidonia e S. Pio delle Camere
  • Peltuinum
  • Italy
  • Abruzzo
  • Province of L'Aquila
  • San Pio delle Camere

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Durante la campagna di scavo 2019 le nuove indagini sono proseguite nelle aree del foro e del teatro.

    AREA FORENSE
    Nell’area della piazza i saggi aperti hanno consentito una conoscenza più approfondita delle fasi di età post antica relative alla distruzione e all’abbandono dell’area come punto focale della vita pubblica, a conferma di quanto era stato già rilevato precedentemente. I lacerti strutturali di età romana hanno comunque fornito elementi essenziali per la ricostruzione della storia urbana. Nel settore occidentale della piazza (saggio 79) erano venuti alla luce dei blocchi di calcare in situ, interpretati oggi come parte della fondazione di una struttura che insisteva nell’area forense. Il rinvenimento di uno strato compatto di ghiaia di minute dimensioni con tracce di calce e di due frammenti di lastre pavimentali poggiate direttamente su di esso è stato di particolare rilievo per la conoscenza della tecnica pavimentale dell’area. Altri dati provengono dal saggio 85 nell’area centrale della piazza che ha permesso di individuare un piano costituito da più strati di gettate di ghiaia al di sopra del suolo naturale; il livello superficiale era composto da piccole schegge calcaree e ghiaia a differente granulometria miste a poca calce. La pavimentazione della piazza doveva dunque essere costituita da lastre solo nell’area antistante al tempio, come avviene in numerosi altri esempi coevi e più antichi. I saggi (86 e 87) aperti nell’area orientale del foro hanno portato alla luce diverse murature e piani pavimentali, sconvolti da successivi interventi. L’indagine, seppure da approfondire per delineare i limiti strutturali del foro, conferma la sequenza già riscontrata nel settore occidentale della piazza: fase di vita di età imperiale interrotta da un sisma, conseguente demolizione e più tarda riconversione dell’area a scopi agricoli. Altri limitati saggi (88 e 89) sono stati utili per rispondere a domande puntuali inerenti il podio del tempio forense e alcuni frammenti di lastre pavimentali in calcare conservati in situ nel settore musealizzato negli anni ’90 a nord del tempio.

    AREA DEL TEATRO
    Nell’area del teatro (saggio 49), si è proceduto ad approfondire lo scavo nel settore dell’orchestra a nord degli ambienti rinascimentali δ e ε. In quel periodo una parte del settore meridionale dell’edificio teatrale è stata occupata da una serie di vani (α-ζ) funzionali alle attività di demolizione dell’edificio. La stratigrafia indagata nel 2019 era relativa al riempimento della cavea, costituito sia dai materiali provenienti dal crollo del teatro e del tempio a seguito del terremoto della fine del V sec. dC., sia dal successivo scarico originato dalle attività di spoliazione. Al terremoto del V sec. dC. è seguita una fase di abbandono dell’area che ha visto lo scivolamento verso il piano dell’orchestra dei materiali lapidei dalla parte alta della cavea. Probabilmente si è trattato di più scarichi avvenuti nel tempo, che hanno riempito parte dell’invaso del teatro, trascinando anche grandi blocchi della praecinctio superiore sfuggiti alle spoliazioni. Lo scavo del 2019 ha continuato ad interessare questi diversi strati di crollo/scarico di terra nel settore più basso, nell’orchestra, contro i quali sono state parzialmente costruite le murature rinascimentali.

    DIDASCALIE

    Fig. 1 Ortofoto del saggio 79. A sinistra sono evidenti i due blocchi di fondazione di una struttura per ora non identificabile.
    Fig. 2 Ortofoto del saggio 86. I lacerti di muratura, i piani pavimentali e le fosse di spoliazione attestano le fasi di utilizzo e di demolizione delle strutture romane, così come il successivo cambiamento di destinazione d’uso dell’area.
    Fig. 3 Ortofoto del saggio 87. Le diverse fasi di utilizzo e smantellamento delle strutture antiche sono anche in questo caso attestate da piani pavimentali ampiamente danneggiati, murature conservate solo a livello di fondazione e fosse di spoliazione.
    Fig. 4 Approfondimento dello scavo a N dell’ambiente δ.
    Fig. 5 Pianta del teatro alla fine della campagna di scavi 2019. α – ζ : cantiere di demolizione; 1-2: calcare; 3: fortilizio impiantato sul settore meridionale del teatro.

  • Luisa Migliorati - Sapienza Università Roma  

Director

  • Luisa Migliorati - Sapienza Università Roma

Team

  • Alessandra Sperduti-MuCiv, Roma
  • Alessandro Vecchione
  • Dario Canino
  • Federica Pirré
  • Gaia Carosi
  • Giulio Casazza
  • Ilaria Trivelloni-UNIL-Roma Sapienza
  • Tiziana Sgrulloni-Archeoclub d'Italia sede Mentana-Monterotondo
  • I. Fiore- coll. MuCiv, Roma

Research Body

Funding Body

  • Comuni di Prata d’Ansidonia e S. Pio delle camere
  • Roma Sapienza

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