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Excavation

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Le campagne di scavo condotte alla cinta muraria di Erice, conservata per una lunghezza di ca. 800 m. lungo il versante occidentale del monte e scandita da torri quadrangolari disposte a una distanza regolare, hanno permesso di definirne la cronologia e le fasi costruttive.

    Dall’analisi stratigrafica delle fondazioni delle mura sono emerse cinque fasi costruttive, di cui le prime due di età antica. Nello specifico la prima fase, documentata da un ordito in grandi blocchi sbozzati, è stata datata all’inizio del V sec. a.C.; la seconda, costituita da blocchi regolari di forma rettangolare, si può datare alla prima metà del III sec. a.C. Le restanti tre fasi costruttive costituiscono invece dei rifacimenti compresi tra l’età tardo-medievale e quella vicereale. Lo scavo delle fondazioni delle torri ha consentito inoltre di mettere in luce una serie di strutture di forma curvilinea e rettangolare, riconducibili all’insediamento anteriore all’impostazione della cinta muraria di prima fase. Grazie ai nuovi dati cronologici relativi alla cinta muraria e sulla base di osservazioni di carattere topografico, è stato possibile individuare il probabile perimetro della città antica, che si sviluppava per circa 9 ettari sulla sommità settentrionale del monte, con dimensioni quindi ridotte rispetto all’attuale città, che solo in età tardo-medievale si ampliò verso sud.

    Contestualmente alle indagini alle mura, si è dato inizio allo scavo nel cortile del castello normanno di Erice, tuttora in corso, con l’obiettivo di individuare e definire la cronologia del santuario di Venere Ericina. Le prime indagini preliminari nel cortile del castello hanno mostrato come gli scavi effettuati da G. Cultrera negli anni Trenta del secolo scorso non abbiano intaccato le strutture antiche superstiti, permettendo di recuperare dati planimetrici e cronologici sulle fasi più antiche del santuario. È stata individuata una fase tardo-arcaica, probabilmente costituita da strutture circolari, con materiale votivo e ceramico che sembrerebbe far interpretare l’area come sacra già in questa fase. A differenza del centro urbano, che vede un abbandono successivo alla prima guerra punica, nel santuario è attestata una consistente fase di frequentazione di età romana, in particolare di II e I sec. a.C., in modo analogo a quanto attestano le fonti letterarie.

  • Salvatore De Vincenzo, Università degli Studi della Tuscia  
  • Chiara Blasetti Fantauzzi 

Director

  • Chiara Blasetti Fantauzzi
  • Salvatore De Vincenzo, Università degli Studi della Tuscia

Team

  • Filippo Bozzo
  • Filippo Pisciotta
  • Pierfrancesco Vecchio
  • Sabatino Martello
  • Pasquale Borrelli

Research Body

  • Freie Universität Berlin
  • Università degli Studi della Tuscia

Funding Body

  • Excellenzcluster 264 "TOPOI. The Formation and Transformation of Space and Knowledge"
  • Freie Universität Berlin
  • Fritz Thyssen Foundation

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