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Excavation

  • Barco Comito
  • Foresta di Petilia Policastro
  •  
  • Italy
  • Calabria
  • Province of Crotone
  • Petilia Policastro

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • I lavori di sbancamento per la costruzione di un impianto di depurazione hanno evidenziato la presenza di frammenti ceramici riconducibili ad un insediamento antico ubicato lungo la sponda di un piccolo corso d’acqua, affluente del Tacina.

    L’area, prima occupata da un vasto aranceto, è stata espropriata per consentire la realizzazione dell’impianto. La sorveglianza dei lavori, predisposta dalla Soprintendenza, ha consentito la scoperta dell’insediamento di cui sono stati portati alla luce interessanti materiali e strutture.

    Durante le attività preparatorie del cantiere edile la superficie, abbondantemente rimaneggiata per i secolari interventi agricoli, denunciava la presenza di frammenti ceramici che si disponevano lungo un arco cronologico molto dilatato, e che andavano dai piccoli strumenti litici in selce, fino alla ceramica di IV-III sec. a.C., questi riconducibili ad una frequentazione Brettia dell’area. La peculiarità del sito è determinata dalla singolare morfologia del luogo in quanto ci troviamo in un esteso paleoalveo, digradante verso Est. La geologia è, invece, contraddistinta da stratigrafie che confermano l’origine alluvionale dell’area; infatti, i livelli, disposti in fitta successione, sono costituiti da argille, ghiaie e ciottoli, oltre che da sabbie di granulometria variabile.
    Sono stati effettuati, nel corso della ricerca, tre saggi stratigrafici che hanno restituito, pur nella loro contiguità, situazioni e materiali assai differenti. Nel SAS 1, su un’area con una superficie totale pari a 43 mq, è venuta alla luce una struttura, denominata “T1”, posta ad E del SAS, proprio a ridosso della sezione artificiale creata dal mezzo meccanico nelle prime fasi di sbancamento.

    Si tratta di una struttura del tipo “a cista”, conservatasi soltanto per un terzo, il cui scavo ha restituito una notevole quantità di materiale ceramico ad impasto in ottimo stato di conservazione. I reperti esaminati sono riconducibili cronologicamente al Bronzo Antico e trovano confronto con i materiali dei siti calabresi di Capo Piccolo (KR) e Cessaniti (VV) e di quello siciliano di Capo Graziano (ME). Alla stessa facies sono ascrivibili le splendide asce in bronzo a margini rialzati (una totalmente decorata) rinvenute casualmente, nel territorio, nel 1987.

    Il secondo SAS ha restituito numerose strutture dalla forma ovoidale, rivestite internamente ed esternamente da ciottoli e coperte, spesso, da un unico enorme masso. Queste strutture, pur simili alla cista T1, non hanno restituito alcun materiale. Sono stati, ad ogni modo, prelevati campioni del riempimento interno al fine di eseguire in laboratorio una flottazione. Tra i materiali più importanti si segnala, proveniente da uno strato dal SAS 2, un frammento di ceramica di tipo Cetina, decorata da piccoli triangoli incisi.

    Nel SAS 3 la situazione apparsa in seguito alla rimozione di uno spesso strato di terreno dilavato dal pianoro posto più in alto, costituisce un contesto molto interessante. Infatti, rimosso lo spesso strato di obliterazione, è stata evidenziata una porzione di struttura pertinente ad un ambiente absidato. Intorno, all’esterno ed all’interno, numerosissime buche di palo alcune delle quali obliterate intenzionalmente ed altre invece in uso, interpretabili al momento, come funzionali alla presenza di una potente palizzata, presumibilmente avente scopo difensivo.

  • Domenico Marino – Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria 

Director

Team

  • Maria D`Andrea - Università degli Studi della Calabria
  • Nicoletta Perrone - Università degli Studi di Lecce
  • Amedeo Brusco - Università degli Studi di Firenze

Research Body

  • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

Funding Body

  • Comune di Petilia Policastro

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