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Excavation

  • Nora, quartiere nord-occidentale
  • Nora
  • Nora
  • Italy
  • Sardinia
  • Province of Cagliari
  • Pula

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Dal 1990 l’Università degli Studi di Genova è impegnata sul sito dell’antica città di Nora grazie ad una convenzione stipulata con la Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano e nell’ambito di un piano di cooperazione interuniversitario sviluppato con gli Atenei di Milano, Padova, Viterbo.
    Dal 1996 le indagini dell’Ateneo genovese si sono concentrate nella zona nord-occidentale della città, occupata ed urbanizzata con l’arrivo cartaginese alla fine del VI sec.a.C.; qui si sviluppa un quartiere artigianale (Area C), che da subito ha una forte valenza commerciale. Questa funzione, documentata per il IV-III sec.a.C. da un’officina di garum, è mantenuta fino alla trasformazione in area abitativa (fine II-I sec.a.C.), che subirà una prima monumentalizzazione, non facilmente individuabile, nel corso del II sec.d.C. Il posteriore intervento severiano ne intacca profondamente le evidenze, in parte già scavate nel secolo scorso. Si deve a G. Pesce la messa in luce di una struttura commerciale polivalente, il cd. macellum/hospitium, che nella prima fase è in realtà un horreum, delle Piccole Terme e di una serie di abitazioni. Una parte dei dati relativi alle fasi più recenti sono andati persi, ma la campagna di scavo del 2012 conferma un vitalità della città ed in particolare del quartiere nord-occidentale fino alla metà dell’VIII sec.d.C.
    Dal 2010, in occasione dei restauri delle Piccole Terme, si sono effettuati una serie di scavi e saggi sia all’interno dell’edificio termale sia nelle sue vicinanze per chiarirne fasi e cronologia. Le Piccole Terme si impostano su precedenti abitazioni (quartiere A-B), sfruttandone le murature; dapprima con un impianto semplice ( frigidarium, due tepidaria, un calidarium ) (età severiana). Nel IV sec.d.C. si aggiunge un apodyterium, un corridoio e un ingresso monumentale. L’abbandono della funzione termale vede una parziale rioccupazione con funzioni abitative (?) e infine un’ulteriore trasformazione (VI sec. d.C.) in area artigianale con fornaci sia nella vasca del frigidarium che nei tepidaria (di queste ultime restano solo labili tracce). Nel 2013 è stata indagato l’interno della vasca del frigidarium, che per tre quarti risulta occupato da una fornace: si sono scavati tre piani di cottura (Fornace 1-3) sovrapposti in rapida successione, che prevedevano una profonda azione di pulitura tra l’uno e l’altro; di conseguenza la mancanza di reperti non permette una cronologia dell’uso. Invece tra la Fornace 3 e quella sottostante (Fornace 4) si trova uno spesso strato di terreno combusto contenente frr. ceramici, scorie di vetro, ossi, indizio di un probabile periodo di abbandono. Inoltre questa fornace a differenza delle tre superiori circolari, ha un impianto quadrangolare di maggiori dimensioni. Lo scavo si è interrotto a questo livello, ma è proseguito nella zona della vasca non occupata dalla fornace. Qui probabilmente era già intervenuto G.Pesce negli anno 60 del secolo scorso, giungendo a portare in luce un tratto di pavimentazione laterizia originaria della vasca, con la conseguente perdita di dati stratigrafici utili all’inquadramento cronologico. Nel contesto della stessa campagna si è provveduto al restauro pavimentale dei due tepidaria delle Piccole Terme, procedendo con erbicida, consolidanti ed integrazione e, dove ancora presenti, si sono restaurate le pilae delle suspensurae. Questa area è stata coperta con tessuto non tessuto e con strati differenti di ghiaia (più chiari per indicare vani interni; più scuri per individuare spazi aperti e /o di passaggio); la stessa metodologia conservativa è stata seguita anche per permettere la fruizione da parte dei visitatori del Parco archeologico delle fauces delle Piccole Terme e dell’ambitus (Area C/C1).

  • Bianca Maria Giannattasio - Università degli Studi di Genova 

Director

  • Marco Minoja - Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano
  • Maurizio Canepa - Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano

Team

  • V. De Marco - Università degli Studi di Padova
  • D. Carbone - Università di Genova
  • A. Parodi - Università degli Studi di Genova
  • Simona Magliani
  • Valentina Cosentino

Research Body

  • Università degli Studi di Genova

Funding Body

  • Comune di Pula

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