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Excavation

  • Murgie di Santa Caterina
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  • Italy
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  • Province of Cosenza
  • Rocca Imperiale

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Allo stato delle indagini condotte nel 2013 si è avuto modo di delineare la distribuzione degli ambienti posti sull’acrocoro e racchiusi all’interno del circuito fortificato minore di origine bizantina (Area I).

    Ancora si è avuta l’opportunità di poter indagare fino allo strato vergine settori addossati alla cinta fortificata di occidente e compresi all’interno dell’ambiente F.
    Le indagini effettuate hanno interessato principalmente il punto più elevato del sito (Area I) circondato da una delle due cinte fortificate, interne l’una all’altra e di cui la maggiore a quota inferiore (Area II).

    Nell’Area I nello specifico sono stati indagati:
    i settori C6-7, sottostanti al vano di ampliamento di età normanna dell’edificio di culto;
    D6, saggio approfondito nel 2012 e ampliato nelle sue dimensioni nel 2013 verso la linea fortificata (usm 1000) orientale;
    quindi D-E-F7 corrispondente ad una porzione del vano meridionale dell’edificio F, in sintesi tre ambienti affiancati parte integrante dello stesso edificio.
    Il saggio relativo al settore C6-7 è stato indagato completamente in profondità fino allo strato vergine.

    Gli strati più recenti (Periodo VI = età federiciana, XIII secolo) attestavano un uso dell’ambiente destinato a butto che restituiva numerosi frammenti ceramici e osteologici poggianti sull’originario piano di calpestio in calce di età protosveva (Periodo V = età protosveva, ultimo decennio XII–primi XIII sec.).
    Al di sotto si documentava l’adeguamento del sistema roccioso colmato negli spazi per alloggiare il piano di calpestio e al di sotto alcuni strati relativi all’età protostorica (Periodo I).

    Nel saggio adiacente, si approfondiva lo scavo nella parti non indagate che confermavano la stratigrafia letta precedentemente: qui si recuperavano ventisei pesi da pesca, unitamente ad una ciotola con filtro e diversi frammenti di anforacei con decorazione incisa sulla spalla di età normanna (Periodo IV).

    Un piano di calpestio in calce ricopriva uno strato di pietre uniforme destinate a compensare il dislivello roccioso.
    Tra queste pietre di colmata si documentava una buca di palo da associare alle buche già individuate.

    Infine un nuovo saggio veniva aperto nel settore D-E-F 5,6, uno spazio delimitato su due lati da strutture (muro di delimitazione occidentale dell’ambiente F e a nord muro postumo di divisione degli spazi interni dello stesso).
    Si evidenziava inizialmente sotto lo strato di crollo un piano di calpestio a base di calce intagliato nella parte più a sud da tre piccole buche di palo con nelle adiacenze uno strato di carbone, delimitato da pietre, che restituiva frr. di ceramica acroma a bande rosse o incisa.

    Nella parte centrale del saggio appariva un nuovo strato caratterizzato dalla presenza di cenere e carboni che in profondità andava a caratterizzare il riempimento di una nuova grande buca di palo, da attribuire probabilmente ad età bizantina (Periodo III) affiancata da livelli di frequentazione.

    L’indagine effettuata ha quindi consentito di riportare alla luce anche una buona quantità di reperti alquanto significativi nella grande varietà morfologica, d‘uso e funzione.

    Il recupero di ossi e di elementi botanici approfondiscono il campo dell’archeozoologia e dell’archeobotanica.

  • Giuseppe Roma 
  • Adele Coscarella 

Director

Team

  • Claudio Sorrentino- Università di Pisa
  • Equipe prof. Falko Kuester (Università San Diego, California)
  • Franca C. Papparella - Università della Calabria
  • Luca Rotundo - Università della Calabria
  • Rossella Renzo (dottorando di ricerca, Università della Calabria), Francesco Procopio (dottorando di ricerca, Università della Calabria), Maria Teresa Donato (Scuola di specializzazzione in Archeologia, Salerno)
  • Loredana d Di Santo

Research Body

  • Università della Calabria, Dipartimento di studi umanistici

Funding Body

  • Comune di Rocca Imperiale
  • Comunità Montana

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