Summary (Italian)
Nel 2016 le ricerche archeologiche hanno interessato quattro tombe.
La Tomba 32 è una fossa di piccole dimensioni praticata nella terra e coperta da lastre piatte. All’interno non si sono conservati i resti del defunto, seppellito senza corredo, quindi si ipotizza la sepoltura di un individuo morto in tenerissima età.
La T. 33, anch’essa di un bambino e risalente verosimilmente alla fine del III secolo, presentava la particolarità della copertura composta da due laterizi del tipo embrice disposti a formare un tettuccio, con alle due estremità i resto di un dolio.
La T. 10 era una fossa quadrangolare piuttosto profonda, dotata di riseghe per l’appoggio delle lastre di copertura. All’interno sono stati rinvenuti i resti di un inumato, con un corredo vascolare piuttosto consistente deposto presso i piedi, insieme ad altri resti di sepolture sconvolte.
La T. 8 è una camera ipogea con ingresso a pozzetto, utilizzata per ospitare più sepolture, tra cui un inumato nel pozzetto. All’interno della camera, chiusa da lastroni lavorati di grandi dimensioni, si trovavano i resti di varie sepolture, anche sconvolti, appartenenti a defunti inumati e incinerati. L’ultimo utilizzo della camera sembra corrispondere alla sistemazione di due embrici allineati lungo la parete, sul piano pavimentale della camera, sui quali sono state trovate due urne cinerarie e numerosi oggetti di corredo. Il sepolcro sembra sia stato utilizzato per vari decenni nel III secolo a.C.
- Elisa Pompianu - Università degli Studi di Sassari  
Director
Team
- Clizia Murgia – Università degli Studi di Firenze
- Chiara Pilo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Cagliari e Oristano
- Gabriele Carenti - Università degli Studi di Sassari
Research Body
- Università di Sassari, Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione
Funding Body
- Comune di Villamar
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