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Excavation

  • Bosco dei Fontanassi
  • Torreselle
  •  
  • Italy
  • Veneto
  • Province of Treviso
  • Vedelago

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Durante la campagna 2014 sono proseguite le verifiche stratigrafiche presso il Bosco dei Fontanassi (Sorgenti del Sile, Piombino Dese, PD), finalizzate all’individuazione di possibili contesti antropici preistorici non danneggiati dalle arature moderne.

    Nella prima fase dei lavori sono stati eseguiti 45 carotaggi manuali di profondità variabile (fino a 4 m, a seconda del substrato) per verificare e descrivere la stratigrafia superficiale, ricostruire la paleomorfologia dell’area e delimitare le zone potenzialmente più interessanti ove effettuare gli approfondimenti stratigrafici. Questi ultimi sono consistiti in 30 saggi esplorativi delle dimensioni di 0,5 × 0,5 m (ad eccezione di uno di dimensioni 1 m x 0,5 m) e profondità compresa fra 30 e 60 cm.

    La sequenza “tipo” che è stato possibile mettere in luce è composta alla base da un livello sterile, limo-argilloso, contenente numerosi noduli carbonatici (depositi alluvionali del paleo-Brenta databili all’Ultimo Massimo Glaciale), seguito da un orizzonte di alterazione dello stesso livello in ambiente palustre. Chiudeva la serie il livello torboso superficiale, visibile nella maggior parte dell’area in oggetto. Nella zona più meridionale dell’area esplorata, il livello intermedio presentava una matrice più grossolana e risultava direttamente coperto dalla lettiera attuale, non essendo presente la torba. E’ possibile correlare tale situazione alla posizione più rilevata di questa area rispetto alla precedente.

    Quasi tutti i saggi effettuati hanno evidenziato la sporadica presenza di materiali archeologici di varia epoca (manufatti litici mesolitici, oltre a frammenti di ceramica grossolana, una lamina forata di ferro e un probabile frammento di macina in porfido), tutti individuati all’interno del livello soprastante i depositi alluvionali del Brenta o all’interfaccia con quest’ultimo.

    La gamma di reperti rinvenuti attesta l’intensa frequentazione di questo settore di pianura durante la Preistoria recente. Tuttavia, l’unica zona in cui i reperti (con particolare riferimento ai manufatti litici) appaiono mostrare una densità significativa (fino a 20 elementi per m2) è quella lievemente più rilevata ubicata in prossimità della “grande quercia” (settore meridionale), ove l’orizzonte torboso appare ridotto o inesistente. Per quanto riguarda la datazione dei reperti litici sembra indubbia la presenza di materiali databili al Mesolitico recente (Castelnoviano), cui va aggiunta una punta a dorso di tipologia sauveterriana (Mesolitico antico).

  • Davide Visentin - Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Studi Umanisitici 
  • Federica Fontana – Università di Ferrara, Dipartimento di Studi Umanistici 

Director

Team

  • Paolo Mozzi - Università degli Studi di Padova
  • Tiziano Abbà

Research Body

  • Università degli Studi di Ferrara

Funding Body

  • Regione Veneto – Unità Parchi e Foreste

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