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Excavation

  • Nora. Quartiere orientale
  • Nora
  • Nora
  • Italy
  • Sardinia
  • Province of Cagliari
  • Pula

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Nel corso della campagna di scavi 2015, le indagini dell’Università di Padova nella porzione orientale della penisola di Nora sono proseguite nell’area ad est del foro, alle spalle dell’edificio moderno noto come «Casa Sarda». Nel saggio denominato PO, lo scavo, dopo un primo sondaggio esplorativo effettuato nel 2008 e la ripresa delle indagini estensive a partire dal 2014, è stato approfondito e ampliato quest’anno con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza dell’articolazione planimetrica degli edifici di età imperiale romana che occupano questo settore dell’abitato e che allo stato attuale delle ricerche sono solo parzialmente noti.

    Nell’ambiente II si è portato a termine lo scavo dei due potenti strati di riempimento che obliteravano la porzione superstite delle quattro strutture murarie perimetrali e il piano pavimentale in cementizio. Tali strati presentavano al loro interno numerosissimi frammenti di intonaci dipinti e materiale edilizio di vario genere, in particolare tegole e coppi. Il piano pavimentale è risultato coperto da un sottile strato di vita, precedente all’accumulo dei livelli di obliterazione, il quale si estendeva verso est anche sopra la soglia che metteva originariamente in comunicazione l’ambiente II con l’attiguo vano IV, dotato di una capiente cisterna ipogea. In corrispondenza della soglia, sopra il sottile strato di vita, fu in un secondo momento realizzata una tamponatura muraria che venne ad occludere il passaggio tra i due ambienti.

    Più a est lo scavo si è approfondito negli ambienti V e VI, due vani comunicati allungati in senso nord sud che, in via preliminare, sembrerebbero fungere da diaframma tra il complesso costituito dagli ambienti I-IV e un edificio contiguo composto almeno dagli ambienti VII-VIII. Nel vano V si è portato a termine lo scavo della cisterna identificata già nella scorsa campagna di ricerche e avente la consueta planimetria “a bagnarola”: la struttura idraulica è infatti caratterizzata dalla tipica pianta rettangolare con entrambi i lati brevi curvilinei (ca. 3,2 × 1,1 m), presenta un andamento pressoché conforme a quello dei perimetrali dell’ambiente entro la quale è compresa e si approfondisce al di sotto del piano di calpestio per ca. 3,3 m. L’acqua confluiva nella cisterna mediante due apprestamenti: una prima canaletta era alimentata da un pluviale inserito nel perimetrale del vano VI che, attraversato il tramezzo che separava i due ambienti, si gettava nell’angolo sud-occidentale dell’invaso; una tubatura proveniente pure dall’esterno del vano V e costituita nella sua porzione terminale da un collo d’anfora reimpiegato (Dressel 1), confluiva invece nell’angolo sud-orientale della cisterna.

    Nell’ambiente VI è stato possibile identificare almeno due fasi edilizie. In un primo momento, inquadrabile a partire dal II sec. d.C., l’intero vano, accessibile da un largo varco verso sud, ma anche da due aperture secondarie lungo le pareti est e ovest, risulta pavimentato da un piano in cementizio e presenta, a ridosso della parete orientale, una struttura in argilla cruda, rivestita di intonaco lungo la fronte occidentale e alta alcune decine di centimetri; un secondo apprestamento strutturale, di cui si conserva solo la traccia in negativo nella pavimentazione, doveva trovarsi nell’angolo nord-occidentale dell’ambiente, mentre, nell’angolo opposto della stessa parete, una breve scalinata costituita da due gradini dava accesso al vano V. Nella seconda fase tanto il pavimento quanto la struttura in pisé e il più basso dei due scalini vengono obliterati mediante riporti di terreno sigillati da una massicciata funzionale alla stesura di una pavimentazione, malamente conservata lungo il perimetrale orientale del vano e posta a una quota compatibile con quella del piano di calpestio dell’ambiente V; a questo stesso momento vanno attribuite le tamponature dei due varchi d’accesso all’ambiente posti lungo le pareti occidentale e orientale.

    Ad est dei vani V e VI è stato possibile identificare quest’anno due distinti ambienti: il primo, pressoché quadrangolare (VII; 4,1 × 3,9 m) si trova immediatamente ad est dell’ambiente V, mentre più a meridione si sviluppa il più ampio vano VIII (4,1 × 5,5 m), forse originariamente aperto verso sud, ma in una seconda fase circoscritto anche su questo lato da un apprestamento in grandi blocchi di forma irregolare e non connessi mediante legante.

    Le indagini sono state infine rivolte anche a nord dell’ambiente VII nello spazio risparmiato dallo scasso effettuato in occasione della costruzione della «Casa Sarda» (vano IX). Per quanto le condizioni del tutto lacunose dell’ambiente non ne permettano al momento una precisa definizione planimetrica, si possono già da ora identificare tre gradini che conducono verso un piano del complesso posto a quota inferiore rispetto a quella dei vani sinora indagati, forse compatibile con quella dell’ambiente I; dallo scavo dei livelli immediatamente a nord del perimetrale meridionale dell’ambiente IX sono infine stati recuperati intonaci parietali in crollo, in straordinario stato di conservazione e caratterizzati da decorazioni pittoriche geometriche e figurate.

  • Andrea Raffaele Ghiotto Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali 
  • Arturo Zara- Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali 

Director

  • Jacopo Bonetto Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Team

  • Anna Ferrarese - Università degli Studi di Padova
  • Simone Berto- Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali
  • Luca Zamparo - Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Research Body

  • Comune di Pula
  • Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Funding Body

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