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Excavation

  • Nora. Quartiere orientale
  • Nora
  • Nora
  • Italy
  • Sardinia
  • Province of Cagliari
  • Pula

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Le ricerche condotte dall’Università di Padova nel settore orientale dell’abitato di Nora (area P) tra settembre e ottobre 2016 si sono concentrate nell’area oltre il limite orientale del foro e in particolare nel saggio a sud-ovest della c.d. Casa Sarda (saggio PO). Qui, dopo un primo sondaggio esplorativo nel biennio 2007-2008, dal 2014, con cadenza annuale, si sta procedendo alla lettura stratigrafica e planimetrica di un complesso edilizio di età romana imperiale.

    In questa campagna, le indagini si sono dapprima concentrate nel vano IX (4,4 × 4,6 m), dove le ricerche avevano preso avvio già nel 2015, con la rimozione di grandi frammenti di intonaco parietale in stato di crollo, caratterizzati da decorazioni pittoriche geometriche e figurate. Lo scavo ha messo in luce in stato di giacitura primario anche consistenti lacerti di murature in crudo intonacate che, come i circostanti intonaci frammentari, sono stati asportati documentandone la posizione topografica, al fine di assecondare in un secondo momento la ricostruzione della partitura decorativa delle pareti individuate. È stato inoltre identificato il crollo della copertura del vano, costituita da tegole e coppi, che, a seguito del cedimento delle strutture murarie in materiale deperibile, collassò andando parzialmente ad obliterare una breve gradinata che caratterizza l’angolo sud-orientale dell’ambiente. I sottostanti piani di battuto pavimentale presentavano infine notevoli lacune che hanno consentito di effettuare un limitato approfondimento destinato a documentare i livelli di fondazione dell’edificio e di definire il limite costituito dallo scasso che in età contemporanea venne effettuato per posizionare gli impianti di scarico della c.d. Casa Sarda.

    Più a ovest, oltre la tamponatura di un varco nell’angolo sud-occidentale del vano IX, lo scavo ha interessato il corridoio X (4,9 × 1,2 m) che, con orientamento est-ovest, si apre a nord con una soglia che conduce al piccolo ambiente XI (2,9 × 2,5 m), poco conservato a ragione delle profonde asportazioni di età moderna e contemporanea; verso ovest il vano X si raccorda invece con il corridoio IV (1,3 × 5,2 m), parzialmente indagato nel corso delle passate campagne. La rimozione dei livelli di abbandono degli ambienti IV, X-XI, pure caratterizzati dalla frequente presenza di frammenti di intonaco e di laterizi, ha anche qui consentito la messa in luce di livelli sovrapposti di battuto pavimentale, testimoni di una frequentazione del complesso prolungata nel tempo.

    Significativo è soffermarsi sui livelli di defunzionalizzazione della pavimentazione in laterizi dell’ambiente IV: contestualmente alla spoliazione del piano pavimentale, venne asportata anche la copertura e parte delle spallette, pure in laterizi, della canaletta di «troppo pieno» che, diramandosi dal pozzo-cisterna indagato nel 2014 al centro del vano, proseguiva nel vano I, costeggiando le pareti orientale e settentrionale del vano II; in un secondo momento nella stessa fossa di spoglio venne praticato un secondo taglio in cui fu depositato un gruzzolo di 49 monete di bronzo, sigillato da una colata di malta e definitivamente obliterato dal riempimento che andò a colmare la lacuna lasciata nel corridoio dallo scasso della canaletta. Sulla base di uno studio preliminare avviato dal prof. M. Asolati secondo le modalità concordate con M. Canepa ed I. Sanna, il tesoretto sembra essere databile nella seconda metà del III sec. e va quindi ad inquadrare con precisione l’ultima fase di vita dell’ambiente in esame, precedente ai livelli di crollo e di abbandono dell’edificio.

    Ha infine preso avvio lo scavo dell’ambiente VIII (4,1 × 4,1 m), che si sviluppa immediatamente a sud del vano IX e che ha presentato un panorama stratigrafico analogo, se non meglio conservato, rispetto a quest’ultimo: rimossi i livelli più superficiali, sono anche qui emersi laterizi in stato di crollo pertinenti al tetto dell’edificio e sovrapposti tanto a frammenti d’intonaco dipinto, molti dei quali caratterizzati da tracce d’incannucciato che sembrano rimandare al rivestimento del soffitto dell’ambiente, quanto a lacerti di murature in crudo, talora di lunghezza superiore ad 1,5 m, caratterizzate su ambo le fronti da rivestimenti parietali dipinti.

  • Arturo Zara- Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali 

Director

  • Jacopo Bonetto Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Team

  • Andrea Raffaele Ghiotto Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali
  • Anna Ferrarese - Università degli Studi di Padova
  • Simone Berto- Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali
  • Luca Zamparo - Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Research Body

  • Comune di Pula
  • Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Funding Body

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