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Excavation

  • Nora, Santuario di Eshmun/Esculapio
  • Nora
  •  
  • Italy
  • Sardinia
  • Province of Cagliari
  • Pula

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • In occasione della campagna di scavo 2016, svoltasi nel mese di settembre, una parte delle ricerche si è concentrata, per il secondo anno, presso il cd. tempio di Esculapio. In particolare la ricerca ha interessato l’area occupata dalla grande corte mosaicata posta tra il limite settentrionale del santuario, a cui vi si accedeva tramite una scalinata riconoscibile in situ esclusivamente dai punti di imposta dei gradini sul muro di destra, e la scalinata a sud che dava accesso al pronao del tempio.

    Lo scavo ha previsto l’allargamento, verso ovest e verso nord, del saggio indagato lo scorso anno presso la corte mosaicata, in corrispondenza della lacuna del mosaico, delimitando una nuova area di indagine di 4 × 5 metri (fig. 11). Dallo studio del deposito stratigrafico ed archeologico sono emersi dati interessanti riguardanti le fasi di una struttura di epoca punica, riferibile forse al santuario che Gennaro Pesce identifica come il grande santuario punico. Dal livello di fondo è emersa la roccia naturale di tipo andesitico che caratterizza l’intero promontorio del santuario.

    I livelli direttamente superiori alla roccia sono costituiti da spessi strati di argilla impiegati per livellare l’area e privi di materiale ceramico. Su questi si imposta una struttura in grandi ciottoli con andamento ovest-est e prosecuzione ortogonale verso nord. Tra i grandi ciottoli di questa struttura, interpretabile come fondazione di un muro, sono stati rinvenuti frammenti ceramici riconducibili ad età punica e sono stati inoltre prelevati frammenti di carbone per future analisi di laboratorio. Gli strati di livellamento di argilla vengono in un secondo momento tagliati da una fossa di fondazione per la messa in opera di un muro (già identificato in parte durante la campagna di ottobre 2015) caratterizzato da grandi blocchi di arenite perfettamente squadrati ed aventi una lunghezza che varia tra i 70 cm e 1 m, larghezza 50-55 cm e spessore 20-25 cm. I cinque blocchi messi in luce sono disposti con un probabile andamento modulare: uno disposto per testa e due per lungo, poi nuovamente uno per testa ed un ultimo, leggermente più grande e parzialmente coperto perché in prosecuzione oltre il limite del saggio, posto probabilmente per lungo. Erano assemblati a secco con zeppature di scapoli lapidei in prossimità della fossa di fondazione e tra i blocchi, quando questi non aderivano perfettamente l’uno all’altro. Da una prima analisi questo muro sembra allineato ad un muro messo in luce da G. Pesce, disposto ad L ad ovest del saggio, costituito anch’esso da blocchi di arenite ben squadrati; inoltre il muro indagato risulta parallelo al grande muro tra la corte e il pronao, assegnato ad una fase pre-romana già nel secolo scorso.

    Infine, dopo la defunzionalizzazione del muro e della struttura in grandi ciottoli, in età imperiale l’area viene coperta da livelli preparatori costituiti da un vespaio in ciottoli e scapoli lapidei e una stesura di malta di calce per la costruzione del mosaico tutt’ora parzialmente visibile.

  • Alessandra Marinello- Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali 

Director

  • Jacopo Bonetto Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Team

  • Luca Zamparo- Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Research Body

  • Comune di Pula
  • Università degli Studi di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali

Funding Body

Images

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