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Excavation

  • Santuario emporico di Gravisca
  • Gravisca
  • Graviscae
  • Italy
  • Lazio
  • Province of Viterbo
  • Tarquinia

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna di scavo svoltasi a Gravisca del settembre 2016 ha rappresentato la continuazione delle indagini intraprese nel 2015 tese ad indagare tutta la fascia esterna al limite occidentale del santuario di Cavatha di età ellenistica, per verificare l’estensione dell’area sacra in età arcaica in questa zona del cd. “Santuario Settentrionale”. A questo scopo sono stati aperti tre saggi denominati L (e ampliamento), LI e LII (ampliamenti N e E).

    Le ricerche nel saggio L hanno continuato a portare alla luce i resti di una piccola costruzione, stretta e allungata in senso E-W, di cui nella passata campagna di scavo si era individuata l’estremità orientale costituita da una serie di blocchi di macco arrotondati nella loro interfaccia esterna, connessa a due muretti laterali paralleli in ciottoli di medie e grandi dimensioni, da considerarsi le fondazioni della struttura. La continuazione dello scavo ha avuto dunque come scopo l’individuazione per intero della planimetria della costruzione, di difficile interpretazione, raggiungendo contemporaneamente il livello dell’ultimo battuto pavimentale, prima dell’abbandono. Solo in un secondo momento si è optato per uno scavo in profondità, seppure più limitato in estensione, riguardante meno di un terzo dell’intero complesso, posizionato nel settore orientale della costruzione. L’individuazione dell’ultimo strato di sabbia frammista a terra (US 38/16), portato alla luce, pur senza essere stato asportato all’interno del saggio L, rappresenta un dato estremamente importante sia dal punto di vista cronologico, sia per le ipotesi che permette di formulare per quanto attiene alla possibile funzionalità dell’area. L’US infatti attesta anche in questa zona la presenza del grande livellamento di sabbia che le ricerche condotte fino ad ora nel “Santuario Settentrionale” di Gravisca hanno permesso di connettere allo smantellamento dei due temene arcaici di Śuris e Cavatha da collocare cronologicamente nel 420 a.C. Le indagini condotte i questi anni hanno chiarito come questo strato, all’interno del quale come un vero e proprio piaculum erano stati frantumati e ridotti in piccolissimi frammenti interi corredi per lo più di ceramiche attiche, sia stato spianato unicamente all’interno delle zone sacre, risparmiando gli spazi esterni (lo stenopos sud, l’ ambitus tra i due santuari). Il suo rinvenimento in questo settore potrebbe dunque indicare che in età arcaica questa zona doveva trovarsi ancora all’interno dei limiti del temenos di Cavatha, per esserne poi escluso nel rifacimento edilizio della fine del V secolo a.C. Le ricerche nel saggio LII, immediatamente a sud del precedente, hanno invece permesso di verificare l’ipotesi avanzata ad inizio scavo della continuazione verso ovest dell’ ambitus (UUSS 73/16 e 74/16) di età arcaica il cui piano di vita in macco era già stato individuato nelle precedenti campagne di scavo più ad est, in corrispondenza del cortile dell’edificio di Cavatha.

    Posteriormente all’abbandono dell’area da datare alla fine V secolo a.C. come conseguenza della defunzionalizzazione della strada per la chiusura dell’ingresso al “santuario settentrionale” da questa zona – che da ora in poi rimarrà esterna – , si assiste al livellamento di alcuni strati (UUSS 104/15, 71/16 e 76/16) che, pur in mancanza di materiale ceramico datante, possiamo collocare cronologicamente tra la fine del V e la fine del IV a.C., quando invece è attestato il livellamento di due differenti livelli di vita UUSS 51/16 e 53/16, da mettere in relazione alla sistemazione dell’area in concomitanza con la costruzione della struttura individuata superficialmente nel saggio L. Importanti dati provengono inoltre dal saggio LI (ampliamenti N ed E): anche in questo saggio infatti la sequenze stratigrafica ha permesso di individuare la defunzionalizzazione dell’area sacra arcaica connessa con il culto di Śuris nel 420 a.C., seguita dal livellamento di uno spesso strato di terra mista a sabbia.

    Al di sopra di quest’ultimo strato sono state individuate ed indagate una serie di fornaci metallurgiche (UUSS 138/16, 139/16, 127/16=128/16 e 109/16), impianti che con la loro presenza stanno ulteriormente ad attestare come l’area del precedente temenos sia da considerare oramai in questa fase esterna ad ogni ritualità, contemporaneamente al trasferimento del culto di Śuris-Apollo presso l’edificio α.

  • Lucio Fiorini - Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale 

Director

Team

  • Paola Umbri, Benedetta Baleani, Giuseppe Cirigliano, Mattia Sbrancia, Fiorenza Angeloni, Daniele Bigi
  • Andrea Di Miceli
  • Giulia Patrizi

Research Body

  • : Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale

Funding Body

Images

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