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Excavation

  • La Pietra
  • La Pietra
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  • Italy
  • Tuscany
  • Provincia di Grosseto
  • Roccastrada

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Il sito di La Pietra (442 metri s.l.m.). si trova nella valle del Torrente Farma, vicino al paese di Torniella (Roccastrada, GR). L’area archeologica si estende per circa 3 ha intorno ad un potente affioramento di radiolariti appartenenti alla formazione geologica dei Diaspri del Dominio Ligure.

    Questo affioramento venne sfruttato intensamente nell’età del Rame come cava e officina per la produzione di preforme per punte di freccia.

    Nel 2013 e 2014 era stato eseguito uno scavo sotto la parete sud all’affioramento di radiolarite, nell’area denominata Riparo. Qui era stato messo in luce un deposito contenente un’officina litica i cui numerosissimi reperti sono in corso di studio. Una datazione assoluta è stata ottenuta da campioni di carbone provenienti dai tagli inferiori dello scavo 2013 (circa 30 cm dalla superficie) e ha dato il risultato di 4226 ± 26 BP non calibrato (2895 – 2779 cal. BC 1σ, 2903 – 2703 cal. BC 2σ), che conferma l’utilizzo del sito durante la piena età del Rame.

    Nel 2016 le indagini si sono concentrate in un pianoro di mezzacosta lungo la strada vicinale Roccatederighi (II° Pianoro Ovest). Uno scasso eseguito a mezzo meccanico per lo scavo di una canaletta di drenaggio nel 2014 aveva esposto in quest’area uno spesso deposito composto di almeno due strati. Nel materiale di risulta dello scasso erano state osservate industrie litiche relative a officine litiche con caratteristiche diverse da quelle dell’età del Rame.

    Questo deposito è stato indagato nel 2016 con un saggio su un area di 2X1 metri. Il sedimento è stato asportato secondo quadranti di 25X25 cm e tagli artificiali da 5cm.

    Sono state riconosciute due principali unità stratigrafiche. La più alta affiora sotto 5-10 cm di suolo organico ed è identificabile come uno spesso colluvio con sedimento limo-argilloso, contenente abbondantissima industria litica disposta caoticamente, con elementi anche verticalizzati. Dalle osservazioni preliminari, l’industria litica sembra appartenere quasi interamente a catene operative di tipo laminare ma è presente anche una piccola preforma abbandonata ad uno stadio avanzato della lavorazione. Questa appartiene ad un tipo non riscontrato tra le preforme eneolitiche raccolte in superficie e nello scavo 2013-2014 e potrebbe essere riferibile ad una diversa cronologia pur sempre olocenica.

    Il colluvio ha un contatto inferiore non netto con un’US a matrice sabbiosa fine di colore giallo-arancione, con scheletro nettamente subordinato. Qui i reperti archeologici di officina sono molto più rari rispetto all’US superiore. Questo strato è stato indagato soltanto in un’area molto ristretta dato che nel quadrato in cui è stato raggiunto esso risulta eroso su due lati, mentre verso la strada è tagliato dallo scasso della canaletta di drenaggio. L’erosione è riempita dal colluvio superiore e dall’industria litica in esso contenuta.

    Il lembo residuo di questa US è stato saggiato soltanto per 10 cm di profondità, rimandandone l’indagine completa alla campagna del prossimo anno, durante la quale si spera di scoprirne il tetto su una superficie più vasta. Esso può essere infatti seguito lungo la sezione della canaletta per circa 5 metri, parallelamente alla strada.

    Le industrie litiche presenti in questo strato sembrano interamente riferibili al Paleolitico e vi sono degli elementi che spingono verso una possibile attribuzione al Musteriano.

  • Sem Scaramucci, Università di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente – Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia. 

Director

Team

  • Giulia Capecchi - Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia - Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente – Università dei Siena.
  • Adriana Moroni Lanfredini - Dipartimento di Scienze Ambientali “G. Sarfatti” – Unità di Ricerca di Ecologia Preistorica – Università di Siena
  • Armando Costantini
  • Stefano Bertola- Institut für Geologie und Paläontologie, Universität Innsbruck, Innrain 52, A-6020 Innsbruck

Research Body

  • Università di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente- Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia

Funding Body

  • Credito Cooperativo Chianciano Terme – Costa Etrusca
  • Eurit s.r.l
  • Sovicille
  • Unicoop Tirreno

Images

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