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Excavation

  • Diamante, bacino portuale
  • marina di Diamante
  •  
  • Italy
  • Calabria
  • Province of Cosenza
  • Diamante

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Durante il mese di agosto del 2011 è stata realizzata una campagna di rilievo e scavo archeologico subacqueo all’interno del bacino portuale della città di Diamante, tirreno cosentino. L’indagine archeologica si era resa necessaria a causa del riconoscimento di reperti anforacei presenti sul fondale durante i lavori per l’ammodernamento/ingrandimento del porticciolo turistico.

    L’attività di rilievo e scavo archeologico si è protratto per un totale di 16 giornate e ha visto la compartecipazione di differenti figure professionali che si sono avvicendate nelle diverse fasi di lavoro: hanno partecipato infatti un rilevatore, un archeologo subacqueo, un restauratore ed una squadra di sommozzatori specializzati nei recuperi subacquei. La documentazione scientifica è stata svolta secondo le indicazioni e prescrizioni della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria nella persona del funzionario di zona Dott. Gregorio Aversa.

    L’indagine archeologica portata avanti è stata di notevole importanza perché ha individuato e compreso come un disordinato accumulo di frammenti anforacei avesse invece una precisa disposizione e rimandasse ad un contesto ben determinato. È stato portato alla luce, infatti, la parte inferiore del carico di una nave oneraria databile alla metà del III secolo a.C. Il materiale recuperato appartiene quasi esclusivamente a frammenti di anfore riferibili alla metà del III sec. a.C. (MGS V-VI nella classificazione Vandermersch) ad eccezione di un mortaio integro del medesimo periodo. Il rinvenimento di questo relitto, raro in relazione al contesto cronologico di appartenenza, fa riferimento alla frequentazione da parte di piccole imbarcazioni degli scali commerciali situati lungo la costa del Tirreno cosentino, percorso obbligato per le navi che facevano la spola tra la Campania e la Sicilia. Tale comprensorio è occupato, in età ellenistica, da un sistema di insediamenti rurali sparsi che producono e commercializzano soprattutto olio e vino. In epoca romana, invece, gli insediamenti si dispongono lungo la via litoranea probabilmente per sfruttare meglio il potenziale commerciale dei piccoli scali portuali.

    Il contributo vuole evidenziare infine la metodologia di scavo subacqueo su basso fondale e le difficoltà riscontrate.

  • Raffaele Laino 

Director

  • Gregorio Aversa - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

Team

  • Antonio Adduci
  • Paolo Nereo Morelli
  • Fabrizio Mollo

Research Body

  • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

Funding Body

  • Diamante Blu S.R.L.

Images

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