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Excavation

  • Roma, via Cornelia
  • Roma
  •  

    Tools

    Credits

    • The Italian Database is the result of a collaboration between:

      MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

      ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

      AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

    • AIAC_logo logo

    Summary (Italian)

    • Nel terreno di proprietà dell’Ospedale IDI (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) di Roma, in via dei Monti di Creta 104, tra il 2008 e il 2011 si è svolta una campagna di indagini mirata a verificare presenza di stratigrafie di interesse archeologico. Il sito, collocato nel quadrante occidentale della città, è prossimo alle moderne vie Aurelia e Cornelia. I depositi rimessi in luce e indagati hanno consentito di ricostruire una sequenza di fasi pluristratificate.

      - Fase 1: realizzazione di un percorso stradale composto da una lunga tagliata nel banco tufaceo, orientata in senso E/O, che occupa tutta l’estensione del lotto; sono inoltre presenti tracce di percorrenza costituite da solchi carrai leggibili direttamente sul livello naturale. In fase con questo percorso stradale era una canaletta idrica di ottima fattura, individuata lungo il margine settentrionale del percorso e costituita da un fondo e da spallette in muratura composte da laterizi e pezzame tufaceo legati da malta grigia e rivestite da cocciopesto idraulico. Il lato superiore era chiuso da una serie di tegole disposte in piano alcune delle quali recavano il bollo relativo alla fabbrica di provenienza.

      - Fase 2: il piano stradale subisce un notevole rialzo con la messa in opera di una potente preparazione. L’andamento del percorso mostra una leggera deviazione verso sud, nel tratto orientale. Pertinente a questa fase è la tomba 5, localizzata a sud della strada e ad essa parallela: una inumazione in fossa terragna con lo scheletro di una donna di età compresa tra i 20 e i 25 anni con copertura di tegole ad un solo spiovente. Lo scarno corredo consente di datare la sepoltura tra la fine del I e la metà del II sec. d.C.

      - Fase 3: ulteriore rialzamento del piano stradale che riporta sulla superficie ben nette le tracce della percorrenza dei carri. In questa fase si colloca la tomba 2: una forma con muretti realizzati con ricorsi laterizi, cubilia e scaglie di tufo. Tra gli elementi del corredo erano numerosi frammenti di lucerne oltre ad una grande lucerna polilicne. Sempre sul fondo era alloggiata la base di una piccola scultura in terracotta. La tomba è databile nella prima metà del II sec. d.C.

      - Fase 4: ulteriore rialzamento del livello stradale. In fase con questa ultima sistemazione vi sono le ultime tre sepolture; la tomba 1 che ha subito una violenta mutilazione, forse imputabile ai moderni lavori di sbancamento: una fossa terragna con i resti di una donna di età tra i 20 e 25 anni. La tomba 3 era una fossa terragna con il defunto di sesso femminile ed età tra i 18 e i 25 anni e l’ultima sepoltura, la 4, era sempre in fossa terragna e ha restituito un individuo di sesso indeterminabile a causa del cattivo stato di conservazione delle ossa ed età compresa tra i 20 ed i 30 anni.

    • Marco Arizza - Iuno Srl  

    Director

    • Daniela Rossi - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
    • Martina Almonte - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
    • Mirella Serlorenzi - Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma

    Team

    • Marina Cerrito - Servizio Antropologia della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
    • Valentina Musella - Iuno Srl

    Research Body

    Funding Body

    • Privato

    Images

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