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Excavation

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • L’area, di proprietà dell’Università di Pisa, è parzialmente occupata da due edifici della Facoltà di Ingegneria Aerospaziale; i sondaggi sono stati eseguiti in previsione dell’edificazione di nuove strutture di pertinenza della Facoltà. Sono stati effettuati numerosi saggi all’interno di tre aree (Area 1, Area 2, Area 3). La quota massima di approfondimento, concordata con la committenza, è di -2.80 metri per le Aree 1 e 2 e -1 metro per l’Area 3. Va ricordato che, per esigenze archeologiche, a volte la quota di riferimento è stata superata arrivando ad un massimo di -3.50 metri. La sequenza cronologica si inserisce in un arco di tempo compreso tra l’Età del Ferro e l’inizio del Medioevo.

    Le testimonianze antropiche più antiche, individuate nell’Area 1, sono riferibili ad un insediamento dell’Età del Ferro con probabili fondi di capanne, fosse di combustione e piccole buche di palo; le evidenze rilevalte non sono tuttavia sufficienti a far luce sulla tipologia abitativa né sulla sua estensione.
    Più consistenti sono le tracce di una frequentazione in età etrusca tardo arcaica, documentate nell’Area 2 dove è stata messa in luce una antica superficie sulla quale sono state individuate una serie di evidenze archeologiche. Si tratta di due probabili strutture abitative ampiamente erose: una infossata e di forma ellittica con grossi frammenti di dolio posti a rivestire le sponde, numerosi frammenti di ceramica, grosse pietre, alcuni frammenti di lava con cristalli di leucite e due blocchi di ematite; dell’altra rimane solo una concentrazione di materiali ceramici e pietre. Nelle vicinanze di queste strutture sono state ritrovate una serie di buche di varie dimensioni disposte senza un ordine apparente, un dolio coperto da una tegola ed un pozzo costituito da vari filari di pietre sovrapposte. Sullo stesso piano sono inoltre presenti tre canali paralleli e ravvicinati con orientamento NW-SE.

    In età romana l’intera area è interessata da opere di canalizzazione e di probabile bonifica, con canali generalmente orientali secondo l’asse NW-SE talvolta con diramazioni che suggeriscono una ripartizione ortogonale della superficie. I canali incidono uno strato sabbioso argilloso dì colore bruno giallastro. La parte superiore di questo sedimento ha restituito materiale romano sparso; è quindi presumibile che fosse adibito a terreno agricolo. Il riempimento dei canali è costituito da argilla molto plastica con lenti verdastre originatesi dalla decomposizione di elementi vegetali; colonie di gasteropodi; frammenti di ceramica e laterizi romani, spesso fluitati. A volte, in prossimità dei canali sono stati ritrovati scarichi di materiali ammucchiati in fosse. E’ probabile che questi accumuli siano da mettere in relazione ad opere di bonifica del terreno o a scarti di un vicino insediamento.

    Le testimonianze relative all’inizio del Medioevo sono documentate solo nell’Area 3 (a – 0.70 metri dal piano di campagna) dove sono emersi i resti di una necropoli ampiamente danneggiata dalle arature. Gli oggetti di ornamento in bronzo (elementi di cintura, collana monetale, bracciale) ritrovati sia in corrispondenza delle impronte delle fosse sia sparsi nel terreno, ricordano tipologicamente esemplari longobardi.

  • Fabio Fabiani - Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere - Università di Pisa. 
  • Claudia Rizzitelli 

Director

  • Emanuela Paribeni - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
  • Stefano Bruni- Università degli studi di Ferrara

Team

  • CoIDRA

Research Body

Funding Body

  • Università di Pisa

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