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Excavation

  • Relitto di Precenicco
  • fiume Stella
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  • Italy
  • Friuli Venezia Giulia
  • Udine
  • Palazzolo dello Stella

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Durante una sorveglianza archeologica alle lavorazioni del Consorzio di Bonifica Bassa Friulana finalizzate a un’opera di difesa idraulica dell’abitato di Precenicco, mentre un mezzo meccanico era intento a scavare una trincea, vennero intercettati alcuni frammenti lignei pertinenti alle ordinate di un’imbarcazione di tradizione post-classica. Su indicazioni della competente Soprintendenza (responsabile dott. Luigi Fozzati) seguì un primo intervento finalizzato unicamente a conterminare l’area archeologica per stabilire quale fosse l’interferenza con l’opera moderna in progetto e acquisire dati a supporto delle future decisioni. Dopo una comparazione tra la possibilità di variare il progetto aggirando il relitto o di spostarlo, il Consorzio di Bonifica Bassa Friulana, di concerto con la Soprintendenza, decise a favore dello scavo e recupero dell’imbarcazione.

    Le operazioni per riportare alla luce il relitto iniziarono a fine agosto del 2014 e la metodologia fu fortemente vincolata dalle condizioni di giacitura. Lo scafo insisteva a una quota di – 2 metri dal piano di campagna (-0,7 m s.l.m.) e ad una quindicina di metri dal corso attuale del fiume, ciò significa che si trovava al di sotto della falda acquifera. Per evitare il continuo allagamento dell’area di scavo fu necessario realizzare un canale tutt’intorno in modo tale che il manufatto ligneo si trovasse nel punto più alto e che l’acqua scendesse per gravità verso il basso, dove una pompa idraulica teneva asciutta l’area di lavoro. Lo scavo ha principalmente riguardato un “macro strato”, piuttosto complesso, in cui erano inglobati sia il relitto, sia i legni disgiunti collassati in antico con i primi processi post-deposizionali. Terminate le fasi di documentazione il relitto è stato inserito in una struttura metallica e trasportato ai magazzini del sale di Villa Ottelio-Savorgnan, ad Ariis di Rivignano, qui è stata realizzata tutt’attorno una vasca di contenimento per tenere il legno costantemente immerso in acqua e avviata la procedura di restauro a cura della Soprintendenza (responsabile dott.ssa Simonetta Bonomi).

    Il relitto si è conservato per tutta la sua lunghezza, che è di otto metri, mentre la larghezza massima misurata è di un metro e sessanta, con un orientamento nord-ovest/sud-est, con l’estremità settentrionale a trecentotrenta gradi ovest, e una inclinazione media verso est di circa sette gradi.
    Datato in base ad analisi al radiocarbonio al XII-XIII secolo, il relitto è ciò che rimane di una imbarcazione ad uso prevalente in acque interne, ma non esclusivamente fluviale. Seppur in assenza di chiglia, la forma dello scafo e la presenza della scassa dell’albero ne suggeriscono infatti un utilizzo anche in ambiente lagunare e forse di piccolo cabotaggio. Di grande interesse la soluzione utilizzata per le ordinate. Ognuna risulta composta da un madiere e un solo staminale; la curvatura dal lato senza staminale è assicurata dal madiere stesso che si presenta con una forma asimmetrica a “L”, alternata. Si tratta di una testimonianza unica a oggi nel panorama europeo e che trova parziali confronti solo con alcuni relitti del mediterraneo orientale.

  • Massimo Capulli -Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale – Università degli Studi di Udine 
  • Massimiliano Francescutto- ArcheoLab 

Director

Team

  • Laura Biasin-ArcheoLab
  • Alessandro Fontana-Università di Padova
  • Irene Lambertini-ArcheoLab

Research Body

  • Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale – Università degli Studi di Udine
  • Institute of Nautical Archaeology

Funding Body

  • Consorzio di Bonifica Friulana
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia

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