Il nuraghe San Pietro di Torpè è un nuraghe di tipo complesso con 4 torri affiancate ad una torre centrale. Costruito a partire dal Bronzo Medio, il monumento venne utilizzato apparentemente senza soluzione di continuità almeno fino alla prima età del Ferro. Dal monumento provengono alcuni reperti di fondamentale interesse nell’ambito delle relazioni con il vicino oriente durante la prima età del ferro tra i quali spicca uno specchio di foggia levantina realizzato in loco da artigiani nuragici. Il rinvenimento di un crogiolo testimonia attività metallurgiche nel sito. L’ambiente del cortile meridionale venne utilizzato come area sacra durante l’ultima fase di occupazione nuragica. In seguito le torri centrale e sud-occidentale vennero utilizzate come granaio per lo stoccaggio delle derrate durante l’epoca romana, a partire da un momento imprecisato fino al VII-VIII secolo d.C.; si riferiscono a questo utilizzo, specialmente per il VI- VII d.C., numerose anfore (LRA 1B2, Keay LXId e LXIIa) e due ceste in vimini contenenti sementi. In seguito ad un incendio e al crollo della volta della torre F, sulla sommità di questo ambiente vennero realizzate alcune sepolture senza corredo.

Poco lontano dal monumento si trova un edificio solo parzialmente indagato e di funzione sconosciuta. Questa struttura pluristratificata è stata realizzata a partire dall’età nuragica (con attività metallurgiche) e variamente modificata (con uso abitativo) in epoca romana e altomedievale tramite la creazione di un grande edificio che risulta in parte scavato per una superficie parziale di almeno 90 metri quadrati. Sono attestate fasi repubblicane (vernice nera campana, TSI), imperiali e tardoantiche (Hayes 67 e 91b) fino al periodo altomedievale (anello in argento, dolium stampigliato, Forum ware), almeno fino al IX d.C.