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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La straordinaria conservazione degli elementi lignei orizzontali e la presenza della struttura cumuliforme individuata nel 2005, hanno portato alla decisione di aprire un’area di scavo più ampia (4 × 4 m circa) a W dallo scavo 1986.

    Lo scavo 2006, se da una parte ha confermato a grandi linee la sequenza stratigrafica osservata nel 1986, dall’altra ha mostrato una situazione molto più complessa e ha evidenziato la necessità di una completa revisione dei dati precedenti.

    Naturalmente la prima fase dello scavo è consistita nell’asportazione del terreno agrario, effettuata manualmente a vanga per evitare il passaggio di mezzi pesanti sopra una stratigrafia estremamente elastica e dunque molto sensibile alle variazioni di pressione.
    Il terreno agrario di colore marrone chiaro (Strato A del 1986, US 1) è risultato ampiamente rimestato dalle arature e bioturbato. La scarsità di materiale archeologico comprova una sostanziale buona conservazione degli strati sottostanti. Sotto l’agrario si nota una presenza di uno strato di limo biancastro, ricco di carbonati, con abbondanti resti malacologici che, seppur per larghi tratti decapato, sigilla tutta la stratigrafia precedente (Strato B del 1986, US 2). Questo strato è particolarmente conservato verso W e verso S, cioè nella direzione del centro del bacino, mentre va scomparendo a partire dall’area centrale dello scavo verso N, N/E. Per ora in assenza di analisi l’ipotesi più plausibile riguardo a questo strato è che sia il risultato di una ingressione lacustre posteriore all’età del Bronzo.

    Sotto US 2 compare il tetto della stratigrafia di interesse archeologico, costituita in gran parte nel settore centrale e meridionale dello scavo da uno spesso strato limoso di colore grigio scuro nerastro, ricco di frustoli di carbone, denominato US 3, corrispondente allo strato D del 1986. In tutta l’area di scavo manca un livello archeologico assimilabile allo Strato C del 1986, che era oltretutto riferito a una ultima fase abitativa (III fase). Questo dato imporrà una revisione dei dati stratigrafici del 1986 che probabilmente si riferivano a una superficie troppo piccola caratterizzata anche da un grosso disturbo centrale.

  • Marco Baioni - Civico Museo Archeologico della Valle Sabbia 

Director

  • Raffaella Poggiani Keller - Soprintendenza Beni Archeologici della Lombardia

Team

  • Angelo Lando - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Carlo Pettini - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Claudio Maccarinelli - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Eligio Labigalini - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Gabriele Bocchio - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Giampaolo Gratton - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • L. Cajola - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Livio Palamidese - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Piercarlo Spinelli - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Nicoletta Martinelli - Museo Civico di Storia Naturale di Verona

Research Body

  • Museo Archeologico della Valle Sabbia - Gavardo
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

Funding Body

  • Comune di Gavardo
  • Comune di Polpenazze del Garda
  • Regione Lombardia

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