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Excavation

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Nel 2009 si è avviata la terza fase delle nuove ricerche archeologiche al Lucone di Polpenazze. Innanzitutto, col sostegno economico di Regione Lombardia, il Comune di Polpenazze del Garda ha acquistato l’area interessata dagli scavi, costituendo il primo nucleo di quello che nelle intenzioni sarà il Parco Archeologico del Lucone.

    Si è provveduto ad ampliare la recinzione dell’area di interesse archeologico e a dotare definitivamente di collegamento elettrico e di acqua corrente il cantiere di scavo. Per agevolare le attività di scavo e per permettere una migliore conservazione delle strutture lignee è stata predisposta una tensostruttura a doppio spiovente, larga 16 m e lunga 20 m. Si è poi realizzato il microrilievo dell’area del Lucone, e in collaborazione con l’Università di Pisa (Prof. Carlo Baroni) sono state avviate prospezioni geomagnetiche e geoelettriche con il duplice scopo di definire l’estensione dell’insediamento e di saggiare queste strumentazioni nell’ambito di siti umidi. In contemporanea con le attività di scavo si sono invece realizzati transetti di carotaggi (alcune campionature sono già state studiate dal punto di vista palinologico da V. Valsecchi: VALSECCHI et alii 2005), ma esse sono state prelevate da un’area prospiciente il Lucone A, purtroppo al di fuori di un progetto multidisciplinare) e trincee esplorative fuori dall’area dell’abitato, in collaborazione con l’IDPACNR (dott. Cesare Ravazzi) per intraprendere uno studio ambientale del bacino.

    L’intervento del 2009 è nato con l’intento di ampliare l’area di scavo fin qui aperta per comprendere tutti gli interventi fatti dal 1986 a oggi in un unico scavo di forma pressappoco quadrata, in modo da acquisire e standardizzare tutta la precedente documentazione. L’area generale di scavo, comprendente anche i precedenti interventi, misura 14 m x 13 m per un totale di 182 mq.

    La campagna di scavo 2009 è durata dal 1 luglio al 12 ottobre, con alcune interruzioni per motivi organizzativi. Naturalmente la prima fase dello scavo è consistita nell’asportazione del terreno agrario (US 1). Sotto l’agrario si è documentata la presenza del già noto strato di limo biancastro, ricco di carbonati, con abbondanti resti malacologici che, seppur per larghi tratti decapato, sigilla tutta la stratigrafia precedente (US 2). Asportato questo strato si evidenzia bene una situazione generale costituita da alcuni grandi cumuli compositi di forma allungata, composti da livelli di differente natura, spesso ricoperti o circondati da lenti con ceramica fortemente frammentata. Nelle zone non occupate da queste grandi strutture di scarico, come ad esempio la fascia meridionale dello scavo, la sequenza stratigrafica è piuttosto uniforme. Predominano strati limosi di colore bruno/grigio (USS 40, 41, 50, 51, 58, 60) formatisi in ambiente più o meno umido, che alternano zone di accumulo di materiali ceramici con aree più libere. In questi livelli, tutti affini all’US 3 del 2007, i materiali ceramici sono maggiormente conservati rispetto a quelli posti nei cumuli di scarico. A volte si tratta di vasi integri o frammentati sul posto e con i pezzi ancora in connessione.

    Lo scavo dei livelli archeologici del Lucone ha come al solito restituito una copiosa messe di materiali archeologici spesso in buono stato di conservazione. Si tratta in gran parte di materiali ceramici, ma sono presenti vari oggetti in osso-corno, fayance, selce, pietra e metallo. In alcuni fortunati casi anche da livelli così alti sono documentati oggetti in legno, come un frammento di immanicatura di pugnale.

  • Marco Baioni - Civico Museo Archeologico della Valle Sabbia 

Director

Team

  • Angelica Turrina
  • Angelo Lando - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Carlo Pettini - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Claudio Maccarinelli - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Clementina Coppini
  • Davide Della Valle
  • Eligio Labigalini - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Eliseo Mora
  • Emanuele Dalmiglio
  • Ezio Ferraresi
  • Ezio Persavalli
  • Francesca Serana
  • Francesco Maioli
  • Giambattista De Giuli
  • Giannella Belluardo
  • Gianni Vezzoni
  • Giorgio Baruelli
  • Giuseppe Bresciani
  • Giuseppina Cenedella
  • Leandro Tonni
  • Livio Palamidese - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Michela Simoni
  • Piercarlo Spinelli - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Pietro Bargnani
  • Rebecca Contarelli
  • Rosella Porteri
  • Sara Santercole
  • Sergio Persi
  • Simona Tonoli
  • Sonia Castelli
  • Stefania Trevisan - Soprintendenza Archeologica di Roma
  • Nicoletta Martinelli - Museo Civico di Storia Naturale di Verona
  • Enrico Croce - Università degli Studi di Milano
  • Lorenzo Castellano - Università degli Studi di Milano
  • Stefano Rossi
  • Cesare Ravazzi - CNR-I.D.P.A., Milano
  • Claudia Mangani - Museo civico G. Rambotti, Desenzano
  • Carlo Baroni
  • Renata Perego - CNR-I.D.P.A., Milano
  • Alberto Bertoldi
  • Diego Voltolini
  • Giampaolo Gratton - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”
  • Chiara Coazzoli
  • Chiara Franceschini
  • Chiara Garioni
  • Chiara Reggio
  • Elisa Brenel
  • Elisa Zentilini - Università di Verona
  • Simone Don
  • Tecla Gottardi
  • Gabriele Bocchio - Associazione “Gruppo Grotte Gavardo”

Research Body

  • Museo Archeologico della Valle Sabbia - Gavardo

Funding Body

  • Comune di Gavardo
  • Comune di Polpenazze del Garda
  • Regione Lombardia

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