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  • Trilogia Navile Area UNICUM (Galotti S.p.A. - CESI coop)
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Credits

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Monuments

Periods

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Chronology

  • 4000 BC - 3000 BC
  • 760 BC - 600 BC
  • 50 BC - 400 AD
  • 0

Season

    • Le ricerche hanno interessato un’area complessiva di circa 2.890 mq attestandosi ad una profondità media di 8 metri dal piano campagna, portando ad individuare frequentazioni di età preistorica, villanoviana e romana. Per quanto riguarda l’inquadramento cronologico della fasi neolitiche, risulta difficile a fronte dei pochi frammenti ceramici recuperati durante la pulizia di superficie del paleosuolo, oltre all’assenza di strutture insediative, poter fissare una precisa facies culturale. Alcuni caratteri, come le decorazioni a unghiate incise sul corpo e sotto le anse dei frammenti, sembrano rimandare ad aspetti tardivi della cultura della Ceramica Impressa adriatica. Per quanto concerne l’età villanoviana, il settore indagato, ha permesso di mettere in luce una parte importante del sistema di recinzione e protezione di un’area all’interno della quale si collocavano, per la parte indagata, alcune strutture insediative e accessorie (buche deposito, cisterne?), databili alla fase finale del villanoviano III e a quella successiva del villanoviano IV (fine VII-VI sec. a.C.). Datazione che si sovrappone nel termine superiore alle analisi radiometriche eseguite su campioni ossei estratti su 3 delle 21 sepolture ad inumazione, umane e animali, ritrovate nel settore nord del cantiere, che hanno fornito un età calibrata fra i 2.445 e i 2440 ± 50 b.p. (670-600 a.C.). Per quanto riguarda il complesso strutturale di delimitazione più esterno dell’insediamento, esplorato per oltre 79 metri su un asse leggermente incurvato orientato in senso nord-sud, questo era formato da una palizzata realizzata (limitatamente ai tratti scavati) da un intelaiatura di pali centrali portanti, sorretti da elementi di contenimento e di rinforzo sui due lati, di cui si conservavano ancora le buche di alloggiamento realizzate all’interno di un fossato largo alla testa 2.30 m, con una profondità dal piano di splateamento di 1.15 m. La palizzata era affiancata lungo il lato interno, da un secondo canale di scorrimento, seguito per una lunghezza di 70 m in direzione nord, largo 2.70 m per una profondità massima di 1.40 m. Un terzo fossato, parallelo al precedente e distante da questo circa 27 m in direzione ovest, delimitava l’accesso all’area insediativa. Questa era identificata da due strutture principali. La prima orientata in senso E/W, era costituita da quattro allineamenti paralleli, due per lato, formati da tre coppie di buche di forma quadrangolare più un'altra centrale, documentata sul fronte est, a disegnare una struttura quadrangolare di circa 9 m di lato. Della seconda struttura, posta più a nord, orientata in senso N/S, restava solo l’allineamento centrale di buche di palo a pianta quadrata, affiancate su un lato da buchette circolari più piccole. Alle fasi più arcaiche dell’impianto, al corso del VII sec. a.C., si datano invece le 21 tombe scoperte nel settore N. Si tratta di inumazioni umane e animali (asini, cavalli, bovini), talvolta associate, realizzate in semplici fosse terragne e caratterizzate perlopiù da tratti di anomalia a carico dello scheletro, come l’amputazione dei piedi per gli uomini o dei crani per gli animali e la loro successiva ricollocazione.Pochi gli elementi di corredo ritrovati, dalle fibule a sanguisuga o a navicella associate a fusaiole per le tombe femminili, a semplici olle in ceramica ad impasto per quelle maschili.

Bibliography

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