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Excavation

  • Calvatone
  • Costa di S. Andrea, area di proprietà provinciale
  • Bedriacum

    Strumenti

    Credits

    • La Banca Dati Italiana è frutto di una collaborazione tra:

      MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

      ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) e

      AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

    • AIAC_logo logo

    Sommario (Italiano)

    • Le indagini hanno interessato due settori distinti: Settore est 2006 e nord-ovest 2006.

      Nel Settore est 2006 si è proseguita l’indagine della fase più antica dell’area della Domus del Labirinto. Lo scavo del settore a nord della domus di età tiberiano-claudia ha rivelato numerose tracce di azioni di riempimento e taglio, che vanno a intaccare uno strato di sabbia sterile, sigillate da spessi livelli di riporto, riconducibili alla prima frequentazione sporadica dell’area, cronologicamente ascrivibile a un orizzonte compreso tra la fine del II e la prima metà del I sec. a.C. I contesti individuati non hanno subito interventi successivi e risultano, in quanto contesti chiusi, di particolare interesse, restituendo un quadro chiaro delle associazioni di materiale, in particolare ceramico, in uso nella prima fase di frequentazione dell’area. Le buche, di forma e dimensioni variabili, furono utilizzate per accogliere macerie (resti di strutture carbonizzate, intonaci, laterizi e tegole), e in primo luogo i residui delle attività domestiche. Due contesti risultano particolarmente significativi, per la quantità e la qualità del materiale conservato: l’indagine ha permesso, infatti, di individuare i riempimenti di due buche caratterizzati da un congruo numero di manufatti ceramici (alcuni dei quali integri o in frammenti ma perfettamente ricostruibili), confrontabili con altre fosse di scarico già rinvenute nell’area. Questo settore, successivamente occupato dalle strutture di un’altra unità abitativa coeva alla Domus del Labirinto, sembra, dunque, aver svolto funzioni di spazio periferico del vicus, destinato alla cava di materiale edile (sabbia da aggregare) e al deposito di rifiuti.

      Lo scavo nel settore nord-ovest 2006 ha inteso proseguire, verso nord e verso sud, le indagini intraprese nel 2005, durante le quali era stato individuato un piccolo ambiente con cortile con destinazione di servizio (un magazzino? una bottega?) ascrivibile cronologicamente ai primi decenni del I sec. d.C. A nord, l’allargamento di un saggio effettuato nel 2005 ha permesso di indagare i livelli pertinenti alla prima fase insediativa dell’area (I sec. a.C.). Di notevole interesse lo scavo di una canalina in laterizi, che, ben conservata nel settore orientale, si biforca in due canali minori nel suo settore occidentale. A est la canalina taglia una fossa di scarico, il cui riempimento comprende materiali inquadrabili nella prima metà del I sec. a.C., mentre a ovest è tagliata da una seconda fossa di scarico, il cui riempimento ha restituito molti frammenti ceramici, tra cui due fondi in Terra Sigillata con bollo L. TETI SAMIA.

      A sud, l’indagine ha permesso di individuare un nuovo ambiente di più ridotte dimensioni rispetto a quello identificato nel 2005. I muri perimetrali presentano uno stato di conservazione precario, poiché risultano intaccati da innumerevoli scassi e pesanti interventi di spoliazione, ed è possibile ipotizzare una ricostruzione planimetrica del vano soltanto attraverso le tracce delle relative trincee di asportazione. Il pavimento è costituito da un semplice piano in terra battuta, e la mancanza di un livello di crollo di materiali laterizi induce a ipotizzare l’assenza di un tetto in tegole, e a preferire la soluzione di una copertura più modesta in materiali deperibili.

    • Lilia Palmieri - Università degli Studi di Milano 

    Direttore

    • Maria Teresa Grassi - Università degli Studi di Milano

    Team

    • Laureandi, specializzandi, studenti - Università degli Studi di Milano, di Pavia, di Nantes (FR)
    • Angela Cerutti - Università degli Studi di Milano
    • Daniela Benedetti - Università degli Studi di Milano
    • Federica Cortinovis - Università degli Studi di Milano
    • Federica Giacobello - Università degli Studi di Milano
    • Gioia Zenoni - Università degli Studi di Milano
    • Roberto Bugini - CNR, Istituto Conservazione e Valorizzazione Beni Culturali, Sezione Gino Bozza, Milano
    • Francesca Ossorio - Università degli Studi di Milano
    • Alberto Bacchetta - Università degli Studi di Milano
    • Thea Ravasi - Università degli Studi di Milano
    • Andrea Baudini - Società Lombarda di Archeologia s.r.l. Milano
    • Clelia Orsenigo - Università degli Studi di Milano
    • Laura Sperti - Università degli Studi di Milano
    • Pasqua Di Meo - Università degli Studi di Milano

    Ente di ricerca

    • Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze dell\'Antichità
    • Università degli Studi di Pavia

    Ente finanziatore

    • Comune di Calvatone
    • Università degli Studi di Milano

    Images

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