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Excavation

  • Montalè
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    Strumenti

    Credits

    • La Banca Dati Italiana è frutto di una collaborazione tra:

      MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

      ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) e

      AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

    • AIAC_logo logo

    Sommario (Italiano)

    • La necropoli prenuragica di Montalè, è costituita da almeno sei ipogei scavati in un banco di calcare. Tre di questi risultano riadattati come frantoi e la loro pianta originaria è irriconoscibile. Di una quarta tomba si individuano solo poche tracce nella sezione di una cava moderna.

      Negli ipogei V e VI, gli unici a conservare la struttura iniziale, sono stati realizzati un primo intervento di pulizia e rilevamento nel 1983 e un’esplorazione scientifica nel 2001. La V sepoltura è sta definita “ Tomba delle Protomi Taurine” perché presenta nell’anticella A sei protomi taurine con testa rettangolare allungata e ampie corna lunate, più una settima in cui la testa non c’è e sono presenti le sole corna.

      Al centro dell’anticella si trova un setto divisorio con un foro nella parte mediana, per cui è stato ipotizzato che la tomba avesse uno spazio rituale.
      Dai tre portelli che si aprono di fronte e ai lati dell’anticella A si accede a sette celle disposte a raggiera. L’ipogeo risultò svuotato dalle antiche deposizioni e vennero raccolti nell’anticella soltanto pochi frammenti fittili sporadici, uno dei quali decorato con le tipiche scanalature Monte Claro.

      La tomba VI presenta un corridoio d’ingresso, un’anticella, una camera con pilastro e due celle laterali residue, mentre una terza è stata distrutta da lavori di cava e ne rimane la porta d’accesso.
      Il deposito residuo ha restituito scarsi frammenti ceramici Monte Claro.

      Gli elementi architettonici e le protomi taurine riportano ad esempi analoghi della necropoli di Monte d’Accoddi- Sassari e di Anghelu Ruiu-Alghero in contesti del neolitico superiore di Ozieri. La ceramica Monte Claro attesta una fase di riutilizzo delle strutture neolitiche nell’età del Rame.

    • Alba Foschi Nieddu - Soprintendenza Beni Archeologici delle Province di Sassari e Nuoro 
    • Isabelle Paschina 
    • Paola Basoli  

    Direttore

    Team

    • Società Archeologica Sassarese
    • C. Cubeddu
    • G. Fois
    • G. Granara
    • N. Lutzu

    Ente di ricerca

    • Soprintendenza Beni Archeologici delle Province di Sassari e Nuoro

    Ente finanziatore

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