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Credits

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Periods

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Chronology

  • 1100 BC - 700 BC
  • 400 BC - 200 BC
  • 1400 AD - 1600 AD

Season

    • Nel territorio a Nord di Grottole la costruzione di un parco eolico di 27 aerogeneratori è stata affiancata dai lavori di sorveglianza e scavo archeologico. Il parco si estende per circa 14 km su un crinale che occupa una posizione di controllo sul territorio circostante ed è attraversato da un asse viario antico lungo il quale sono dislocati numerosi insediamenti di cui si segnalano i principali sottoposti ad indagine di scavo. Ad età protostorica sono da riferire tre insediamenti. Nella sottostazione del parco è stata individuata una rete di profondi canali paralleli, funzionali al convogliamento e al drenaggio delle acque, pertinenti ad un insediamento che potrebbe essere in parte rupestre. Gli strati di riempimento hanno restituito grandi quantità di ceramica acroma, dipinta, ad impasto e industria litica, spesso realizzata in ossidiana, databili all’XI-IX secolo a.C. In loc. Spuntone si segnala un abitato di IX-VIII sec. a.C. con relativa necropoli, ubicata a ca. 500 m di distanza. Dell’abitato è stata messa in luce un’imponente struttura in terra e ciottoli interpretabile come possibile aggere. La stratigrafia del sito ha restituito una grande quantità di ceramica geometrica e ad impasto e numerosi resti di fauna. Dalle 16 tombe a fossa scavate della vicina necropoli, provengono fibule in bronzo, vaghi di ambra ed altri elementi in bronzo e ferro pertinenti agli accessori dell’abbigliamento femminile. Al IX sec. a.C. è da riferire una tomba isolata e una capanna ubicati nel sito dell’aereogeneratore GT 17. La tomba, a fossa terragna con rivestimento e copertura litica, ha restituito parte della deposizione di un adulto, una lamina di ferro frammentaria e parte di una fibula in ferro. A breve distanza è presente una struttura subrettangolare, scavata nello strato di ghiaia naturale, con buche per l’alloggiamento dei pali portanti dell’alzato, interpretabile come probabile capanna, forse di uso stagionale connesso alla transumanza. Al IV-III sec. a.C. sono da riferire tre insediamenti. Una fattoria dalla pianta rettangolare, suddivisa in due ambienti all’interno di uno dei quali è collocata una cisterna/serbatoio che ha restituito ceramica acroma e da fuoco, una macina intera, distanziatori di fornace e numerosi pesi da telaio di cui uno con inciso il nome STIES. Un altro impianto, ubicato nella estrema zona orientale del parco, a breve distanza da Monte San Vito, si articola in più ambienti all’interno dei quali sono presenti focolari, buche per telaio e una struttura per la raccolta delle acque. Allo stesso periodo risale un impianto produttivo di ceramica caratterizzato da due fornaci di cui solo la più recente conservata in ottimo stato. Il forno, di forma circolare, conserva la camera di combustione (Ø 2 m ca.) e il prefurnio voltato. Alcune buche di palo ritrovate all’esterno della struttura attestano la presenza di una copertura mobile funzionale al caricamento della stessa. Un cimitero tardomedievale, devastato dalle attività agricole, è stato indagato presso l’aerogeneratore GT 14. Sono state riconosciute nove tombe, a fossa antropomorfa con copertura in ciottoli, di cui solamente una ha restituito parte della deposizione e un probabile anello di fibbia o di sospensione.

Bibliography

    • M. Osanna 2008, La Basilicata, rassegna archeologica, in “Atene e la Magna Grecia dall’età arcaica all’Ellenismo”, Atti del XLVII Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto 27-30 settembre 2007), Taranto: 921-922.