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Credits

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Monuments

Periods

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Chronology

  • 750 BC - 250 BC

Season

    • Il santuario extraurbano, posto a un paio di km dal sito scelto dai coloni calcidesi per la fondazione di Leontini, è stato scavato a più riprese tra il 1999 e il 2003 senza arrivare mai alla fine delle indagini. Articolato in almeno due terrazze, è circondato da un lungo muro di temenos, del quale sono stati individuati i lati nord e ovest e nei quali si aprono due ingressi. Nella terrazza più bassa a settentrione erano un altare monumentale a gradini e una fornace per la produzione di terrecotte architettoniche, poi soppiantata da una platea di blocchi, forse la base di un donario. Nella terrazza meridionale, poco indagata, erano diverse strutture, tra le quali probabilmente l’edificio sacro. L’area sacra era con tutta probabilità dedicata a Hera, come dimostrano le iscrizioni (HE) ritrovate sulle superfici di alcuni vasi. Il settore meglio studiato è quello dell’altare, con l’individuazione di almeno quattro fasi. La prima sarebbe costituita da un primitivo altare di ceneri e si daterebbe tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII sec. a.C., quasi contemporaneamente alla fondazione della colonia. La seconda, all’interno del VII sec. a.C., avrebbe visto l’edificazione di un primo altare in pietra, del tipo rettangolare allungato, di cui rimangono alcuni filari di blocchi. Questi furono poi inglobati all’interno di un altare più grande e monumentale, con ante e gradinata centrale rivolta a occidente, verso uno dei due ingressi del temenos. Questa terza fase, databile dalla metà del VI sec. a.C., vede coinvolto tutto il santuario, come dimostra la costruzione di una fornace utilizzata per la cottura di elementi architettonici, probabilmente relativi alla ristrutturazione della copertura dell’ipotizzato edificio templare. Dopo una distruzione o un abbandono avvenuti grossomodo alla metà del V sec. a.C. e ricondotti alla politica anti-calcidese dei Dinomenidi, tracce di una continuità di frequentazione, forse ancora di carattere sacro, si riscontrano alla fine del secolo e per tutta l’età ellenistica, fino alla metà del III sec. a.C. Come dimostrato anche per il vicino santuario di Alaimo, anche a Scala-Portazza, al culto originario ne sarebbe subentrato uno diverso e Demetra avrebbe preso il posto di Hera come divinità tutelare dell’area sacra. Le fasi distinte nella zona dell’altare andrebbero verificate, non solo con lo studio di tutto il materiale proveniente dagli altri settori, ma anche e soprattutto con la ripresa delle indagini.

FOLD&R

    • Fabrizio Sudano. 2009. Leontini. Lo spazio sacrificale dell’Heraion di Scala Portazza. FOLD&R Italy: 164.

Bibliography

    • B. Basile, 2004, Il Santuario di Scala Portazza. Prime indagini, in M. Frasca (a cura di), Leontini. Il mare, il fiume, la città. Atti della giornata di studio, Lentini, 4 maggio 2002, Siracusa: 99-116.
    • M. Frasca, 2005, Hera a Leontini, in R. Gigli (a cura di), ΜΕΓΑΛΑΙ ΝΗΣΟΙ. Studi dedicati a Giovanni Rizza per il suo ottantesimo compleanno, Catania: 137-145.
    • M. Frasca, 2006, Palmette con volute da un santuario extraurbano di Leontini, in I. Edlund-Berry-G. Greco-J. Kenfield (edd.), Deliciae Fictiles III. Architectural Terracottas in Ancient Italy: New Discoveries and Interpretations, Proceedings of the internarnational conference held at the American Academy in Rome, November 7-8, 2002, Oxford: 399-406.
    • M. Frasca, F. Sudano, c.s., Rinvenimenti di ceramica attica dai santuari di Monte San Mauro di Caltagirone e di Scala Portazza di Lentini, in Ceramica attica dai santuari della Grecia, della Ionia e dell’Italia, Atti del Convegno Internazionale di Perugia, 14-17 marzo.