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Credits

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Monuments

Periods

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Chronology

  • 3200 BC - 2800 BC
  • 2700 BC - 2500 BC
  • 1600 BC - 900 BC
  • 750 BC - 100 BC
  • 400 AD - 700 AD

Season

    • L’insediamento di Monte Sirai (CI) costituisce da quasi mezzo secolo un osservatorio privilegiato sulla presenza dei Fenici nel Sulcis. I primi scavi degli anni ’60 furono condotti in collaborazione tra la Soprintendenza e l’allora Istituto di Studi sul Vicino Oriente dell’Università di Roma (Ferruccio Barreca e Sabatino Moscati). Le indagini sono state effettuate nelle necropoli, nel tofet e nell’area abitativa e templare della cosiddetta Acropoli. Il pianoro conserva testimonianze di frequentazione umana fin dalla preistoria (Neolitico ed Eneolitico), mentre durante l’età del Bronzo e la prima età del Ferro si registra una forte antropizzazione nuragica, indiziata dalla presenza di alcuni nuraghi monotorre che costeggiano il pianoro e dai numerosi centri satelliti che controllavano la regione (tra cui il nuraghe Sirai ubicato alla base del monte, a ridosso del suo fianco sud-orientale). La presenza fenicia è databile dalla metà dell’VIII sec. a.C. fino alla seconda metà del VI sec. a.C., rappresentando un caposaldo fondamentale per l’irraggiamento delle genti di origine orientale nel milieu socio-culturale delle comunità autoctone del Sulcis. Durante l’età punica Monte Sirai subirà un’iniziale fase di recessione, mentre a partire dal IV sec. a.C. l’insediamento assumerà dei connotati urbani: in tale periodo si registra l’erezione del sistema difensivo, l’estensione dei quartieri abitativi e l’installazione del santuario tofet. La vita subirà una repentina battuta d’arresto tra la fine del II e gli inizi del I sec. a.C. quando tutto l’insediamento verrà abbandonato. Una successiva e sporadica rifrequentazione si colloca tra il V e il VII sec. d.C. Le ultime ricerche archeologiche (2005-2010) hanno riguardato la necropoli fenicia e punica e, a partire dal 2010, il complesso abitativo nel settore meridionale dell’Insula C. Le 96 sepolture individuate nella necropoli, si distribuiscono cronologicamente tra la fine del VII e la metà del IV sec. a.C., con una concentrazione tra tutto il VI e il V sec. a.C. Il rinvenimento di numerosi elementi di corredo si affianca all’acquisizione di nuovi dati inerenti le pratiche rituali e le tipologie tombali. Alla prevalente ceramica vascolare di produzione fenicia e punica e ad alcuni prodotti d’importazione ionica e attica, si aggiungono numerosi scarabei, gioielli in argento, oggetti di bronzo, vaghi di collana e monumenti lapidei. L’esplorazione di nuovi settori della necropoli e l’utilizzo di moderne tecniche archeometriche (XRD e FT-IR) hanno consentito di puntualizzare la storia dell’insediamento tra il VI e V sec. a.C., individuando un singolare rituale di semi-combustione secondaria dei defunti. La documentazione raccolta contribuisce ad evidenziare le duplici connessioni culturali dell’insediamento, da un lato profondamente radicato nella realtà locale del Sulcis, dall’altro tenacemente ancorato alle esperienze più tipiche della koiné fenicia e punica del Mediterraneo centro-occidentale. Le ricerche iniziate dal 2010 nel settore abitativo hanno portato al riconoscimento di intense fasi edilizie di età ellenistica. Un grande muro ad andamento curvilineo che chiude l’Insula C e delimita lo spazio aperto di fronte all’entrata meridionale dell’abitato ha suggerito l’indagine in questo punto. I più antichi materiali mobili rinvenuti in giacitura secondaria si distribuiscono tra la metà dell’VIII e la fine del VII sec. a.C. e si riferiscono a vasi in red-slip e ceramica comune di tipologia fenicia e a forme di impasto di tipologia mista fenicio-nuragica. Il rinvenimento di un forno fittile probabilmente connesso ad attività metallurgiche e la presenza di un vano forse adibito a laboratorio per la vinificazione o altra attività artigianale, rappresentano alcuni degli elementi di novità emersi dall’indagine stratigrafica, la quale ha riguardato un esteso settore solo marginalmente interessato dai superficiali interventi di scavo degli anni ’70 e ’80.
    • Le ricerche nell\'abitato sono proseguite nel 2011 nel settore meridionale dell\'Insula C. L\'area è contraddistinta dalla presenza di un muro ad andamento curvilineo che ne racchiude il limite meridionale; ai lati si trovano le due arterie viarie che collegano la piazza del tempio di Astarte alla Piazza 3, aperta di fronte all\'ingresso meridionale dell\'acropoli. Lo scavo è proseguito nel vano C58 confermando i dati già emersi sulle fasi d\'uso individuate e sul periodo di edificazione della struttura. Funzionalmente alla costruzione di C58 è stata registrata un’opera di livellamento artificiale ottenuta con colmate di terra molto compatta. Il materiale ceramico raccolto ha restituito una cronologia molto ampia e indicativa di tutto l\'arco di frequentazione dell\'insediamento (seconda metà VIII-fine II sec. a.C.). L\'indagine nel vano C64 ha consentito di proseguire nella rimozione degli strati di crollo che coprivano il battuto pavimentale relativo all\'ultima fase di vita registrata prima del repentino abbandono. I materiali rinvenuti indicano un arco cronologico di II sec. a.C. Nel vano C62 si è proseguito nello scavo di un ambiente probabilmente connesso ad attività lavorative, provvisto di una base circolare di pietre sbozzate e di una vasca di pietra addossata all\'angolo occidentale del vano. Sul fronte della strada insiste il vano C66, nel quale sono stati rimossi i potenti strati di crollo conseguenti al progressivo distaccamento delle pareti. Il crollo ricopriva una macina litica \"a sella\" e il catillus di una macina cosiddetta \"a clessidra\". I materiali d\'uso rinvenuti e lo stesso strumentario litico indicano un orizzonte di II sec. a.C. Si segnala la presenza, seppure in giacitura secondaria, di frammenti ceramici di età arcaica e di importazione greca, nonché un buon numero di monete puniche riferibili alla serie Testa di Kore/cavallo stante (264-241 a.C.) e alla serie Testa di Kore/tre spighe (241-238 a.C.). Le indagini del 2011 nella necropoli hanno insistito in un settore ubicato al centro di due aree intensamente scavate negli anni passati. Sotto un pesante monolite di ignimbrite sono state individuate 4 fosse rettangolari e i resti quasi totalmente distrutti di una sepoltura ad inumazione praticata nella coltre terrosa (T. 327). La T. 329 è relativa ad un individuo adulto deposto in una fossa quadrangolare accuratamente rivestita da numerose lastre di riolite: accompagnavano il defunto una brocca con orlo espanso, una brocca bilobata, un piatto e una coppa biansata di produzione locale ad imitazione di prodotti di ispirazione greco-orientale. La T. 329 appare databile nello scorcio del VI sec. a.C. La seconda fossa rettangolare (T. 330.331.332) ha restituito una situazione stratigrafica complessa con la sovrapposizione di tre individui. L\'individuo del livello superiore venne deposto con un corredo composto da tre brocche trilobate e da una _lekythos_ attica a vernice nera. Ad una quota inferiore si trovavano i resti di altri due individui, un adulto e un adolescente presumibilmente deposti contemporaneamente: il corredo è formato da una brocca con orlo espanso e da un attingitoio con fondo piatto. La tomba conferma l’utilizzo di questo settore necropolare fino al terzo quarto del V sec. a.C.
    • _Necropolis_ The 2012 excavations uncovered three burials datable to between the end of the 6th and the 5th century B.C. Tomb 328 was covered by a stone slab on which rested a tufa block with traces of red paint, interpreted as a sema. Associated with the block were a carinated cup and trilobed jug dating to the end of the 6th century B.C. On a lower level, a second individual was accompanied by a jug of 5th century B.C. date, decorated with a cordon at the neck. Tomb 334 housed an infant burial: a cup and a bronze bell were placed above the right hand, the left hand held a ring, while a small jar was situated by the cranium. The stratigraphy in grave T.333.335 was complex as it contained two infant burials, one on top of the other. The only surviving grave goods were a silver earring and several glass paste and amber beads. _Settlement area_ Excavation continued in the southern sector of Insula C. At the same time, work began on room C20 denominated “Casa Amadasi”, documenting evidence of the final occupation phase datable to between the 2nd century and first decades of the 1st century B.C. In room C64 the neaten floor surfaces and make ups were removed, the finds indicating a date of between the 4th and 3rd century B.C. In room C62 the excavation of a workshop housing a circular stone base and limestone tank continued. Layers of collapse were exposed in room C66 that faces onto the street. Two new trenches were opened in the road up against wall USM 1. The excavations reached the bedrock and identified the layers used to level its surface: the earliest deposits were formed in the mid 6th century B.C.
    • This season’s research on the Monte Sirai plateau, directed by Piero Bartoloni, assisted by Michele Guirguis, investigated the necropolis and a number of rooms on the acropolis. Excavation continued in the southern sector of Insula C, where work in rooms C64 and C66 was completed. Inside room C64, the makeup lying below the beaten floor surface from the main occupation phase (2nd century B.C.) was removed. In room C66, the levels below the living space abandoned towards the end of the 2nd century B.C. were investigated. A number of quarrying cuts and fills in clefts in the bedrock, related to the earliest phases. The first construction took place on the site at the end of the 7th century B.C., while the construction of the buildings actually visible dates to the first half of the 3rd century B.C. The excavations also looked at two rooms in the so-called _Casa_ _Amadasi_. The humus and surface stones were removed in rooms C18 and C19. In room C20, the layers of collapse (US 84, US 20) covering the beaten earth floor were removed. A pile of pottery and animal bones (US 23) was found on the floor surface (US 124). There was also a central posthole (US -127, US 126). The excavation also revealed traces of the small trenches dug during the 1960s (US -86; US 121). Excavation on the necropolis continued in the “Area del Posteggio”, in the northern periphery. The first burial was the inhumation of an adult male (T. 338). A plate and jug with an everted rim were placed by the feet. At a short distance from this burial, there was a large rectangular grave (T. 337) containing two skeletons. Both depositions were badly disturbed. Fragments of bone and pottery from a varied assemblage of vessel forms were found between the cover slabs. The skeletons confirmed the chronology for this sector, whose use spanned the period between the late archaic period and the 5th century B.C.

FOLD&R

    • Michele Guirguis. 2011. Gli spazi della morte a Monte Sirai (Carbonia - Sardegna). Rituali e ideologie funerarie nella necropoli fenicia e punica (scavi 2005-2010) . FOLD&R Italy: 230.

Bibliography

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    • M. Guirguis, 2009, Indicatori di attività rituale e diversificazione dei corredi nella necropoli fenicia di Monte Sirai (Sardegna). La campagna di scavo 2006: M. G. MELIS (a cura di), Atti del Convegno Nazionale dei Giovani Archeologi “Uomo e territorio: dinamiche di frequentazione e di sfruttamento delle risorse naturali nell’antichità, Sassari 27-30 settembre 2006, Muros: 370-376.
    • M. Guirguis, S. Enzo, G. Piga, 2009, Scarabei dalla necropoli fenicia e punica di Monte Sirai. Studio crono-tipologico e archeometrico dei reperti rinvenuti tra il 2005 e il 2007: Sardinia, Corsica et Baleares Antiquae, 7: 101-116.
    • G. Piga, M. Guirguis, P. Bartoloni, A. Malgosa, S. Enzo, 2008, A Funerary Rite Study of the Phoenician-Punic Necropolis of Mount Sirai (Sardinia, Italy): International Journal of Osteoarchaeology: 144-157.
    • M. Guirguis, 2008, Nuovi dati dalla necropoli fenicia e punica di Monte Sirai (Sardegna): la tomba 248: L’Africa romana XVII, Sevilla 14-17 dicembre 2006, Roma: 1633-1652.
    • M. Guirguis, 2008, Archeologia e archeometria a Monte Sirai. Diffrattometrie ai raggi X sui resti scheletrici della necropoli fenicia e punica (campagna di scavi 2007): F. CENERINI, P. RUGGERI (a cura di), Epigrafia romana in Sardegna: Atti del I Convegno di studio, Sant’Antioco 14-15 luglio 2007 (= Incontri insulari, 1), Roma: 233-252.
    • M. Guirguis, 2007, Contesti funerari con ceramica ionica e attica da Monte Sirai (campagne di scavo 2005-2008): Sardinia, Corsica et Baleares Antiquae, 5: 121-132.
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    • P. Bartoloni, 2003, Le necropoli fenicie di Sardegna, in P. Donati Giacomini, M. L. Uberti (a cura di), Fra Cartagine e Roma II. Secondo Seminario di Studi Italo-Tunisino (= Epigrafia e Antichità, 20), Faenza: 57-70.
    • P. Bartoloni, 2000, La necropoli di Monte Sirai - I (= Collezione di Studi Fenici, 41), Roma.
    • M. Guirguis, R. Pla Orquín, corso di stampa, Notizie preliminari sullo scavo del 2010 nell’acropoli di Monte Sirai: L’Africa Romana XIX, Sassari-Alghero 2010, Roma.