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Credits

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Monuments

Periods

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Chronology

  • 400 BC - 200 BC
  • 1 AD - 200 AD
  • 300 AD - 700 AD
  • 1190 AD - 1300 AD

Season

    • In data 18 settembre 2008 si dava avvio ai lavori di indagine archeologica nella zona presbiteriale e absidale del Duomo di Cosenza. L’inizio delle attività ha previsto il rilievo topografico dell’area di interesse con la relativa localizzazione dei saggi di verifica, che hanno interessato la conca absidale, i due pilastri a ridosso del presbiterio, la “fossa comune”, quindi l’area presbiteriale. Le indagini stratigrafiche hanno messo in evidenza - come si evince dall’apparato grafico - una mole consistente e diversificata di emergenze archeologiche, che testimoniano un range cronologico che va dall’età ellenistica al postmedioevo. Di notevole interesse è stato il rinvenimento del “blocco” lapideo con iscrizione in rosso, recante la data 1886. L’iscrizione, collocabile cronologicamente al mandato del vescovo Camillo Sorgente ci riporta a uno dei primi lavori di restauro che interessarono la Cattedrale di Cosenza. Si apprende dalle relazioni di archivio, infatti, che proprio negli anni dal 1886 al 1902, il Pisanti attuò degli interventi di restauro, meglio definibili come dei lavori di rinnovamento dalle fondamenta della nave traversa al limite delle absidi. Una tale cronologia ci viene, ancora, confermata dal recupero di alcune pipe in terracotta, proprio a ridosso delle “briglie” moderne costruite per il consolidamento contro gli eventi tellurici che hanno continuamente flagellato Cosenza e la sua Cattedrale. Alla fase postmedievale può essere ascritta, anche, la sottostruttura composta da piccole volte in muratura, atta a rafforzare staticamente le strutture murarie. Si segnala, inoltre, la “fossa comune” in malta, di 3,48 x 2 mt, dove sono stati rinvenuti alcuni inumati in deposizione secondaria e alcuni grani di rosario di colore nero, di diverse dimensioni. La fase medievale è rappresentata dall’individuazione dell’abside originaria e di alcuni lacerti pavimentali realizzati in cocciopesto (allettamento dell’apparato musivo) e in mattoni in cotto; da alcuni brani pittorici, da strutture murarie e reperti ceramici. Ancora, emergenze murarie, lacerti di _opus tessellatum_, manufatti vitrei e ceramici ci confermano una frequentazione dell’area in età tardoantica (con presenza di un fonte battesimale), romana ed ellenistica. Le evidenze messe in luce sono da considerarsi, dunque, ormai necessarie, per la comprensione dell’assetto urbanistico della città di Cosenza, nelle diverse epoche storiche, e per la nuova lettura e analisi dell’imponente Monumento cultuale.
    • This season saw the start of excavations in the presbytery and apse areas in Cosenza cathedral. The research began with a topographic survey of the area and the positioning of the trial trenches in the apse, by two pillars adjoining the presbytery, at the “common grave”, and the presbytery area. The excavations revealed a substantial amount of diverse archaeological remains, with a chronology ranging between the Hellenistic and post-medieval periods. The find of the stone “block” with an inscription in red bearing the date 1886 was of considerable interest. The inscription, datable to the period when Camillo Sorgente was the bishop, relates to one of the first restorations of the cathedral. In fact, an archive document shows that between 1886 and 1902, Pisanti instituted work to renew the foundations of the transverse nave at the point it meets the apses. This chronology was also confirmed by the discovery of several clay pipes, in the proximity of the modern “bridles” constructed for the consolidation of the structure against the seismic events that have continually plagued Cosenza and its cathedral. The substructure formed by small masonry vaults providing static reinforcement to the walls can also be attributed to the post-medieval period. Also present was a “communal grave” built of mortar, 3.48 x 2 m, which contained several individuals in secondary deposition and a few black rosary beads of various sizes. The medieval phase was represented by the original apse and several patches of floor in _opus_ _signinum_ (make-up for the mosaic floor) and in terracotta tiles, by several patches of wall painting, walls, and pottery. The Roman, Hellenistic and late antique phases were represented with patches of _opus_ _tessellatum_, pottery and glass artefacts. There was also a baptismal font dating to the late antique period. The archaeological remains uncovered are of considerable aid to the understanding of the urban plan of Cosenza in various historical periods, and to a new interpretation and analysis of this imposing monument.

FOLD&R

    • Franca C. Papparella. 2018. La Cattedrale di Cosenza: dalla consacrazione federiciana alla stratigrafia archeologica antica . FOLD&R Italy: 427.

Bibliography

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