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    Credits

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    Monuments

    Periods

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    Chronology

    • 525 AD - 699 AD

    Season

      • Tra il novembre e dicembre 2009, nel corso dei lavori per la realizzazione di un tratto di 3,5 Km della “Variante al Metanodotto di derivazione per Potenza DN 250”, la sorveglianza archeologica imposta dall’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata (direzione scientifica della dott.ssa Sabrina Mutino) ha consentito di indagare una necropoli altomedievale in località Stompagno, nel territorio comunale di Potenza. Lo scavo di emergenza (responsabile sul campo dott.ssa Rosanna Calabrese, per conto della ARES s.r.l.) è stato finanziato dalla SNAM S.p.A., ai sensi degli artt. 95 e 96 del vigente “Codice dei contratti pubblici” (D.Lgs 163/2006) e realizzato dalla ditta Co.Ge.Ca. Lungo il poggio (m. 770 s.l.m.) che è segnato dal bacino idrografico del torrente Tiera è stato ricognito, in collaborazione con il dott. Antonio Bruscella, un ampio areale interessato dalla presenza di materiale sparso ceramico e laterizio. La località interessata dai lavori si colloca significativamente al centro di snodi viari tortuosi, ma strategici per l’epoca in questione. Studi recenti ipotizzano che la stessa Stompagno costituisse una tappa della via Herculia, a circa 7 km a nord di Potentia lungo il percorso verso Venusia, intersecato da tratturi che collegano ad ovest con la valle del Marmo-Platano, ad est con la valle dell’Alto Bradano e a sud con quella del Basento. Il rinvenimento di cinque sepolture in discreto stato di conservazione (TT. 1, 4, 5, 6 e 7) e dei resti di almeno altre due tombe sconvolte (TT. 2 e 3), molto probabilmente parte di una necropoli più ampia, permette di ipotizzare la vicina presenza di un piccolo villaggio rurale, tuttora non individuato. Il sito si inserisce in un contesto insediativo di lunga durata, dove è testimoniata anche la presenza più o meno contigua di rinvenimenti coevi, quali, ad esempio, le sepolture di VII secolo sul vicino poggio di Barrata, a ca 2 km ad est, oltre il torrente Tiera. Le tombe di Stompagno, che presentano la tipologia “a cassa di tegole” (TT. 1, 5 e 7) e “a cappuccina” (TT. 4 e 6) sono estremamente interessanti anche dal punto di vista della ritualità e del costume funerario. In almeno tre casi è riconoscibile un corredo ceramico esterno, oltre a quello interno presente in tutte le sepolture, con la sola eccezione dell’ossario n. 6. Storicamente le notizie della sede vescovile potentina si fermano alla metà del VI secolo, ma proprio in questo periodo si datano le attestazioni epigrafiche delle prime sepolture cristiane nel territorio. La presenza nella necropoli di Stompagno di ornamenti personali ben attestati in Italia meridionale per la metà VI-inizi VII, oltre che del pentanummo romeo di Giustiniano I (538-565), plausibilmente utilizzato ancora fino alla fine del secolo ed agli inizi del successivo, offrono dei riferimenti cronologici piuttosto definiti. Si tratta, in particolare, dell’orecchino “a cestello” in bronzo con pendente in pasta vitrea blu, di almeno una coppia di orecchini “a cappio” in bronzo dorato e di fibule, elementi caratteristici dell’abbigliamento ed ornamento personale. Pertanto, la morfologia dei reperti ceramici può rappresentare, nel territorio in questione, una utile integrazione per la griglia cronologica delle ricche e variegate tipologie vascolari altomedievali di produzione locale.

    FOLD&R

      • Sabrina Mutino, Rosanna Calabrese, Benedetto Carroccio, Franca C. Papparella. 2019. Potenza, località Stompagno. Prime considerazioni sullo scavo della necropoli altomedievale . FOLD&R Italy: 432.

    Bibliography

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