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Excavation

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  • Monte Porzio Catone

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Lo scavo ha avuto una durata di 4 settimane (27 giugno – 23 luglio) e ha interessato le aree dell’antica acropoli (settore R3000) e del pianoro antistante il foro romano (settore G1000). Precedentemente, durante il mese di maggio, l’area del pianoro è stata oggetto di prospezioni geofisiche con metodi magnetometrico e georadar, grazie a un progetto di collaborazione avviato con l’ITABC-CNR.

    Riprendendo le ricerche del 2015, abbiamo ampliato verso est e sud lo scavo sul pianoro del grande edificio a carattere pubblico pavimentato in opus sectile (Fig. 1), di cui è stata documentata una radicale trasformazione d’uso alla fine del I – inizi del II sec. d.C.: risalgono a questa fase la costruzione di una serie di alzati in opus reticulatum decorati da intonaci dipinti, una latrina e una grande vasca. L’edificio subì ulteriori trasformazioni d’uso in epoca tardo-antica e poi, fra XI e XII secolo, l’intera area venne sacralizzata e circondata da sepolture su più livelli.

    Le ricerche sull’acropoli si sono invece concentrate nell’area nord-occidentale, laddove precedenti indagini avevano permesso di identificare i resti del probabile palazzo dei conti di Tuscolo, edificato sul podio del tempio la cui dedicazione – su base epigrafica – è stato attribuita ai Dioscuri. A oggi, abbiamo potuto documentare una planimetria complessiva di ca. 45 × 30 m del palazzo medievale, suddiviso al suo interno in sei grandi ambienti. Il sottostante podio del tempio presenta una pianta quadrangolare di 30 m di lato ed era probabilmente orientato a ovest, verso l’area monumentale della città, come testimonierebbe la scalinata frontale in corso di scavo (Fig. 2), dai cui livelli superficiali è uscita una grande testa di statua di elefante in marmo bianco (Fig. 3).

    Come già gli scorsi anni, durante lo scavo sono state realizzate attività di campionamento archeobiologico.

  • Valeria Beolchini - Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma (CSIC) 
  • Leonor Peña-Chocarro 

Director

Team

  • Giuseppina Ghini - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
  • Salvatore Piro-ITABC-CNR
  • Alejandro Quevedo-EEHAR-CSIC
  • Bartomeu Vallori- EEHAR-CSIC
  • Pilar Diarte Blasco-University of Leicester
  • Massimo Zanfini-Univ. di Bologna

Research Body

  • Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC

Funding Body

  • Consejo Superior de Investigaciones Científicas
  • XI Comunità Montana del Lazio “Castelli Romani e Prenestini”

Images

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