Summary (English)
La campagna di scavo del 2024 nella villa di Aiano si è concentrata nella zona settentrionale del sito, in particolare nella cella vinaria (vano β), parzialmente messa in luce nel 2019 e da allora oggetto di scavo. Dopo una ripulitura generale dell’area, sono stati messi in luce l’angolo nord-ovest del vano β e i limiti settentrionali e occidentali dell’ambiente ε. Cio’ ha permesso di confermare le dimensioni stimate della cella vinaria, lunga 30 m e larga 10 m. Per raggiungere i vari obiettivi fissati per questa campagna, si è deciso di concentrarsi più specificamente su tre zone.
Lo scavo dell’area 14300 ci ha permesso di concludere le ricerche sulle due vasche simmetriche di decantazione (lacus), già parzialmente messe in luce nel 2023. Queste due vasche sono interamente rivestite all’interno con intonaco idraulico e presentano due scalini nell’angolo sud-est per la discesa. Il fondo, realizzato in cocciopesto, è leggermente inclinato verso l’orlo di un vaso infisso nel terreno, dove si accumulava la feccia del vino. Lo scavo di quest’area, completato dai dati dell’area 14200-14400, ha permesso di definire le diverse fasi di occupazione dell’ambiente: 1) una notevole produzione di vino, attestata dalla presenza di numerosi dolia defossa (una cinquantina) e di due vasche per la decantazione del vino; 2) fine delle attività vitivinicole e riempimento dei due lacus; 3) installazione di attività pirotecniche in tutto l’ambiente, caratterizzate da numerosi focolai e tracce di rubefazione; 4) mentre alcuni dolia sembrano essere stati recuperati o rasati fino al fondo, la maggior parte di essi è stata lasciata in situ; questi ultimi sono stati colmati con terra e materiali edilizi. Alcuni orli dei vasi sono stati rasati per la posa di uno strato di preparazione pavimentale.
Anche il vano ε, collocato a ovest della cella vinaria, è stato oggetto di scavo quest’anno (area 14500). L’obiettivo era di definire l’occupazione di questa stanza e la sua possibile relazione con la produzione di vino. Solo una grande fossa è stata scoperta al centro dell’ambiente. Questa fossa, di forma piuttosto semicircolare, conteneva grandi frammenti di cocciopesto (parte di fondo e di parete) appartenenti a una terza vasca. Ad oggi, tuttavia, non è stata trovata alcuna traccia del calcatorium o del torcularium, che potrebbero essere stati smantellati. Infine, nella zona compresa tra il vano ε e l’area 13000, la ripulitura generale ha messo in luce un importante crollo a nord del pilastro già individuato nel 2023 (USM 14056). Quest’area intermedia tra la villa e l’area vitivinicola sarà oggetto di future indagini.
In conclusione, la campagna di scavo 2024 ha dunque fornito un’importante quantità di nuovi dati che necessitano ulteriori approfondimenti nei prossimi anni. Se l’idea di un’importante produzione di vino è stata confermata dagli scavi, le analisi archeometriche effettuate sui campioni prelevati all’interno dei lacus permetteranno di approfondire ulteriormente questa ipotesi.
- Anthony Peeters - Université catholique de Louvain 
Director
- Marco Cavalieri - Universitè Catholique de Louvain, Faculté de Philosophie et Lettres, Département d’Archéologie et d’Histoire de l’Art
Team
- Agnese Lodi-Collaboratrice esterna UCLouvain
- Anthony Peeters- Université catholique de Louvain
- Alessandro Novellini - collaboratore esterno UCLouvain
Research Body
- Université catholique de Louvain
Funding Body
- FNRS - Crédit de recherche (CDR)
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