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Excavation

  • Riparo l’Oscurusciuto
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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Nella prima fase dei lavori della quindicesima campagna, lo scavo è proseguito nello strato di tefra (US 14 – Epomeo verde di Ischia – potenza 60 cm – ca 55mila anni BP ) in due aree di 4 mq l’una. Nei quadrati D-E-F-G/11 è stata asportata la parte superiore di US 14 (taglio 1) per uno spessore di 10-12 cm dove è presente materiale sporadico, soprattutto litico. Sono stati riconosciuti alcuni rimontaggi.

    Il taglio 2 di US 14 è stato indagato in D-E-F-G/11-12 per uno spessore di circa 10 cm. Le ceneri vulcaniche hanno restituito rarissimi reperti litici. Nel quadrante F12 III è stato isolato un rizolite con sviluppo verticale per tutto lo spessore del tefra. Questo reperto, del diametro medio di 2 cm, è risultato in continuità con l’esteso insieme di rizoliti a contatto e in prossimità con la sottostante paleosuperficie.

    Nella successiva fase di lavoro è stata messa in luce, evidenziandone i dettagli, la paleosuperficie sigillata dal tefra. Nella nuova area sono emersi altri due interessanti insiemi di pietre, uno in E12 III/E13 IV, l’altro in F11 II/F12 I. Questi due raggruppamenti formano, con una pietra di maggiori dimensioni parzialmente immersa nella sezione di scavo, un allineamento E/W situato tra la struttura a semicerchio evidenziata lo scorso anno e la parete W del riparo. Questo allineamento separa un’area più depressa, d’angolo fra le due pareti N/W del riparo e con scarso materiale antropico, da una zona ricca di frammenti di diafisi di ossa lunghe di grandi ungulati, litica e alcune pietre apparentemente non strutturate. L’abbondanza di frammenti di diafisi riguarda l’intera porzione Sud della paleosuperficie (US 15). Evidenti anche frammenti di mandibole e di mascellari di Uro, la specie nettamente dominante in questa fase.

    L’area della paleosuperficie finora indagata sembra quindi essere interessata da due strutture adiacenti. Una, individuata lo scorso anno, è costituita da un semicerchio di pietre addossato alla parete Nord. In corrispondenza delle pietre la paleosuperficie presenta un evidente leggero rilievo. La seconda struttura, sopra descritta, ha in comune con la prima la scarsità di materiale nella parte interna e un rilievo nella zona perimetrale. All’esterno delle due strutture sono abbondanti i resti ossei, in gran parte costituiti da frammenti di ossa lunghe, mandibole e mascellari. L’industria litica finora raccolta sembra per la maggior parte riconducibile al sistema di produzione Levallois unipolare, analogamente a quanto attestato nella parte superiore della serie, successiva al tefra.

    Nella terza fase di lavoro è iniziato il prelievo delle ossa e della litica presenti sulla superficie.
    Le ricerche sono state condotte su concessione ministeriale in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Alla campagna di scavo hanno partecipato oltre agli scriventi: Francesco Boschin, Francesco Colopi, Jacopo Crezzini, Elena D’Itria, Paolo Gambassini, Olivia Lisi, Giulia Marciani, Anna Pizzarelli, Giulio Poggi, Marco Serradimigni, Vincenzo Spagnolo, Gianna Tinacci.

    Un sentito ringraziamento all’amico Piero Di Canio di Ginosa e alla sua famiglia per l’indispensabile appoggio logistico e all’Amministrazione Comunale per il contributo alle spese sostenute.

  • Annamaria Ronchitelli - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia 
  • Paolo Boscato - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia 

Director

Team

  • Francesco Boschin - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia
  • Jacopo Crezzini - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia
  • Francesco Berna - Department of Archeology, Simon Fraser University, Burnaby, British Columbia, Canada
  • Daniele Aureli - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia
  • Filomena Ranaldo - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia
  • Giulia Marciani -
  • Vincenzo Spagnolo - Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, UR Preistoria e Antropologia
  • Stefano Ricci - Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente – Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia – Università di Siena

Research Body

  • Università degli Studi di Siena

Funding Body

  • Comune di Ginosa

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