L’area oggetto dell’indagine è situata in località Baullo, nel comune di Gagliano Aterno (AQ)
(Tavoletta F. 146 III NE MONTE SIRENTE). La ricerca archeologica sul sito è stata avviata nel 2014 allo scopo di indagare le rovine presenti sul luogo. Esse infatti potrebbero essere pertinenti all’antica chiesa di Santa Scolastica, citata in una fonte del 1286 (Archivio di Stato dell’Aquila, Fondo Membranaceo Pergamene Varie.). Il lavoro, tuttavia, si inserisce in un progetto di ricerca più ampio, volto allo studio degli insediamenti francescani all’interno dell’area del Parco Regionale Sirente-Velino e a ricostruire la presenza di S. Francesco in questo territorio, allo scopo di individuare tutti quei siti e quelle emergenze architettoniche che possano essere legate alla figura del Santo. Secondo la tradizione infatti, in questo luogo sarebbe esistito un antico locum sancti francisci (CHIAPPINI 1926, p. 23) e proprio qui sarebbe avvenuto il celebre episodio narrato da Tommaso da Celano del “miracolo dell’acqua” (FR. THOMAS DE CELANO 1906, p. 353).

Partendo, quindi, dall’altopiano di Baullo la ricerca avviata intende censire e analizzare gli insediamenti francescani del territorio per comprenderne l’origine e le relazioni reciproche e con l’abitato (accentrato o sparso), nonché le ragioni della loro particolare abbondanza e concentrazione in quest’area, verificando, inoltre, la veridicità o meno della tradizione sia riguardo il prodigio francescano dell’Assetata, sia dell’esistenza di un locum sancti francisci.

Le indagini preliminari condotte sul sito, hanno messo in evidenza un complesso architettonico abbastanza articolato, orientato in senso NE – SO, in cui si sono distinti due ambienti principali (Ambiente 1 e 2), vale a dire, un’aula rettangolare delle dimensioni di 13,50 × 6 e un vano attiguo ad essa di 3,40 × 3,80 m e un muro perimetrale, di cui si conserva soltanto la cresta, che sembracingere esternamente l’intero complesso.

Le evidenze archeologiche indagate possono essere senz’altro ricondotte alla chiesa di S. Scolastica ricordata dalla fonte del 1286. Il documento, infatti, pur non offrendo alcuna indicazione topografica sicura (confini, fiumi, ecc.) cita esplicitamente il toponimo ”Bauulio” che sopravvive ancora nella toponomastica moderna. Inoltre, l’area in cui ricadono le rovine è ancora oggi indicata sulle mappe catastali con il nome di S. Scolastica ed è l’unico luogo con evidenze archeologiche medievali.

Al momento, purtroppo, non è stato ancora possibile identificare la funzione e l’appartenenza delle singole strutture e degli ambienti individuati. Tuttavia, l’analisi archeologica, seppur ancora ad uno stato iniziale, sembra confermare l’appartenenza dei ritrovamenti non ad un singolo edificio bensì ad un vero e proprio insediamento vissuto tra l’età altomedievale e quella moderna. Ne consegue che la chiesa di S. Scolastica citata esplicitamente nella fonte del 1286 costituiva soltanto una delle architetture di uno stanziamento più articolato.

Sulla natura di tale insediamento l’ipotesi più plausibile è che si trattasse di un monastero, probabilmente di fondazione benedettina, come sembrerebbe suggerire l’intitolazione a Santa Scolastica, sorella gemella di San Benedetto; allo stesso tempo, tuttavia, non si può escludere un funzione militare, quella cioè di una “motta”, come invece fa pensare il toponimo Baullo che potrebbe derivare da “ballium”, la bassa corte di una fortificazione normanna.