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Excavation

  • Posmòn, lotto 14
  • Montebelluna
  •  

    Tools

    Credits

    • The Italian Database is the result of a collaboration between:

      MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

      ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

      AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

    • AIAC_logo logo

    Summary (Italian)

    • L’indagine dell’Università di Padova in loc. Posmon (lotto 14), un’area situata nel settore occidentale della cittadina moderna, interessata sin dalla metà dell’800 da rinvenimenti e scavi che hanno portato alla luce una vasta necropoli veneta e romana, si inserisce nell’ambito di un più vasto progetto denominato “Archeogeo Montebelluna”, finalizzato allo studio e alla valorizzazione del centro antico, che vede coinvolti numerosi altri enti pubblici e privati (Soprintendenza Regionale, Soprintendenza Archeologica per il Veneto, Comune di Montebelluna, Museo Di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, Fondazione Cassamarca, principale sponsor del progetto).

      Le quattro campagne di scavo finora condotte (autunno 2006, estate e autunno 2007, estate 2009) hanno portato alla luce un edificio romano a pianta rettangolare (circa 210 mq), articolato nella sua fase finale in otto ambienti disposti sui lati nord, est ed ovest di un’area scoperta, probabilmente aperta verso sud. I resti conservati e lo scavo dei livelli di crollo hanno consentito di definirne la tecnica costruttiva: le strutture murarie, conservate anche fino a 80 cm di altezza, prevedevano uno zoccolo in filari alternati di grossi ciottoli e frammenti laterizi, legati con argilla, e un alzato in tecnica “povera” (argilla cruda e legno); con grande cura erano realizzate le coperture, in tegole e coppi su travatura lignea. La consistenza dei crolli ha peraltro consentito di ricostruire, in prossimità dello scavo, un tratto di zoccolo crollato e una porzione del tetto originale, che prevedeva l’impiego di tegole di diverse dimensioni: interventi che sono risultati anche di grande efficacia didattica.

      La destinazione dell’edificio era prevalentemente produttiva: lo attestano la presenza di quattro focolari quadrangolari, simili per forma e posizione, ma diversi per tecnica costruttiva, di un piccolo forno, di una vasca/cisterna per l’acqua, di un ambiente (G) con varie strutture e un’estesa stratificazione a matrice carboniosa ricca di scorie, la grande vasca e lo scarico di scorie di lavorazione emersi a nord dell’edificio. Preliminari analisi archeometriche, ora avviate secondo un progetto organico, effettuate presso il Dipartimento di Geoscienze (Università degli Studi di Padova) sembrano attribuire la destinazione ad attività siderurgica.

      Per quanto riguarda la cronologia, i non numerosi frammenti ceramici finora raccolti, i bolli laterizi individuati su tegole in crollo e in opera (tra i quali figurano Caius Messius, Titus Messius, Caius Fulvius, tutti personaggi già noti nel territorio di Montebelluna e del Trevigiano), le monete inquadrano l’arco di vita del complesso nel I e II sec. d.C., con attività di spolio che proseguono fino al III sec. d.C.

    • Maria Stella Busana - Università degli Studi di Padova, Dipartimento Scienze dell’Antichità 
    • Denis Francisci - Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Archeologia 

    Director

    Team

    • Gian Mario Molin - Dipartimento di Geoscienze - Università di Padova
    • Ivana Angelini - Università degli Studi di Milano (cattedra di Mineralogia)

    Research Body

    • Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna
    • Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
    • Università degli Studi di Padova

    Funding Body

    • Comune di Montebelluna
    • Fondazione Cassamarca

    Images

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