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Excavation

  • Montelabate
  • Col di Marzo, fornace
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  • Italy
  • Umbria
  • Province of Perugia
  • Perugia

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • La campagna di scavi 2017 ha indagato tre aree distinte. La prima ha riguardato lo scavo della fornace 2B (saggio 12) già parzialmente scavata nel 2012 e 2016 al fine di chiarirne la struttura. Nella seconda area (saggio 5) lo scavo ha interessato l’unico edificio fino ad oggi individuato nel sito e già parzialmente indagato nel 2012. Infine la terza area di scavo (saggio 11) è stata posizionata vicina alla Fornace 1, in corrispondenza di un’anomalia individuata dalle prospezioni magnetometriche, condotte sul sito nel 2010 dall’Università di Cambridge. Lo scopo di questo saggio era quello di verificare l’eventuale presenza di un’altra fornace.

    Nel saggio 11 lo scavo si è concentrato sulla porzione meridionale della fornace 2B, nel settore esterno al prefurnio e sui due muri laterali realizzati in pietre e laterizi legati da malta. Al di fuori del prefurnio si è individuato uno strato di tegole molto esteso che può essere interpretato come una tettoia funzionale alle lavorazioni e costruita al di sopra del prefurnio stesso. Si tratta di una fornace a pianta rettangolare allungata, di oltre 8 metri, la quale diverge da tutte le altre per la tecnica costruttiva, con muri in pietre e frammenti di laterizi reimpiegati legati con malta e deve, pertanto, essere ritenuta la struttura produttiva più tarda costruita nel sito. Le fosse di fondazione dei muri laterali di spessore di oltre 80 cm erano tagliate direttamente nel banco argilloso, funzionali a mantenere il calore durante la cottura.

    Lo scavo nel saggio 5 ha rimesso in luce tutta l’estensione dell’edificio che ha, rispetto ai dati precedenti, una quarta parete verso nord, parzialmente emersa mentre all’interno era presente un battuto pavimentale, la cui preparazione era costituita da frammenti di tegole e ceramici. La copertura era a tegole, come dimostrato dai crolli sopra il battuto. Si è osservato che i muri sono costruiti in fondazioni tagliate direttamente nel banco di argilla. La tecnica costruttiva, con il reimpiego in fondazione di materiale precedente, tra cui laterizi ed un blocco di cocciopesto, suggerisce una datazione tarda per questo edificio, le cui funzioni sono da mettere in relazione con l’attività di produzione dell’area.

    Il Saggio 11 prosegue e amplia lo scavo della Fornace 1 iniziato nel 2012 ed a est di quest’ultima, in corrispondenza dell’anomalia delle prospezioni geofisiche, si è scoperto un complesso formato da tre strutture: una fornace rettangolare con camera di combustione e piano forato, in buono stato di conservazione, denominata Fornace 6, affiancata da un ambiente formato da tre muri in laterizi e probabilmente una fornace più antica di forma circolare (Fornace 7), parzialmente distrutta dalle strutture successive.

    La campagna di scavi 2017 ha permesso di precisare che tra le produzioni delle fornaci ci fossero principalmente anfore a fondo piatto del tipo Ostia III, 369-370- II, 251 e in misura minore anche pareti sottili e ceramica comune. La continuità produttiva di questo sito è attestata da numerosi scarti di laterizi e di forme che imitano la ceramica africana da cucina, datate tra III secolo e la prima metà del V secolo d.C.

  • Letizia Ceccarelli – University of Cambridge 

Director

  • Letizia Ceccarelli – University of Cambridge

Team

  • Anna Kohanoff, Trinity College Dublin
  • Isobel Coats, University of Cambridge
  • Kristína Rašlová, Masaryk University, Brno
  • Michal Smíšek, Masaryk University, Brno
  • Miriam Molnárová, Masaryk University, Brno
  • Nikolaus Cox, University of Cambridge
  • Oliver Grell, University of Oxford
  • Letizia Ceccarelli – University of Cambridge, Politecnico di Milano
  • David Redhouse, University of Cambridge
  • Fabio Salinaro, Università di Catania
  • Jennifer Bates, University of Cambridge
  • Marco Amadei
  • Stephen Armstrong, University of Exeter
  • Jeremey Bennet, University of Cambridge

Research Body

  • University of Cambridge - UK

Funding Body

  • University of Cambridge -UK

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