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Excavation

  • Chiesa di S. Agostino
  • Area cimiteriale della Chiesa Medievale di Sant’Agostino di Caravate
  •  
  • Italy
  • Lombardy
  • Province of Varese
  • Caravate

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Credits

  • The Italian Database is the result of a collaboration between:

    MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Archeologici),

    ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) and

    AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica).

  • AIAC_logo logo

Summary (Italian)

  • Nel mese di luglio 2019 sono riprese le indagini presso l’area cimiteriale della Chiesa Medievale di Sant’Agostino in Caravate (VA), da parte dell’Università degli Studi dell’Insubria in collaborazione con la SABAP per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. L’intervento, diretto sul campo dalla Dott.ssa Marta Licata e dal Dott. Daniele Capuzzo, è parte integrante di un progetto pluriennale avviato dal Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della vita dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, che concerne l’analisi e lo studio dei resti ossei provenienti da alcuni contesti cimiteriali medievali dell’alto varesotto.

    Le attività di scavo si sono concentrate nella piccola area cimiteriale a N della chiesa, edificata agli inizi dell’XI secolo. Lo scavo, in continuità con i precedenti, ha riguardato nuovamente la base della scarpata artificiale che delimita il giardino alle spalle della chiesa. Si è proceduto ad allargare la precedente area di scavo verso W, al fine di seguire in estensione il terrazzo cimiteriale e poter procedere all’indagine delle ultime due sepolture individuate l’anno precedente. Entrambe le tombe, caratterizzate da una cassa litica ben conservata sormontata da grosse lastre di pietra di copertura, hanno restituito resti ossei afferenti ad almeno tre individui, uno in connessione anatomica e gli altri ridotti o commisti lungo uno dei lati della cassa. Tale evidenza testimonia un’azione importante di riutilizzo delle sepolture che, dall’analisi preliminare dei resti ossei, sono state usate indiscriminatamente per soggetti adulti e sub-adulti, oltre che per un neonato. Non si rinvengono elementi di corredo, tuttavia è possibile collocare tali sepolture entro il medesimo orizzonte cronologico delle precedenti, ovvero il Basso Medioevo.

  • Daniele Capuzzo 

Director

  • Andrea Spiriti
  • Marta Licata

Team

  • Enrica Tonina – Università di Trento
  • Omar Larentis – Università degli Studi dell’Insubria
  • Roberta Fusco – Università degli Studi dell’Insubria
  • Daniele Capuzzo

Research Body

  • Università degli Studi dell’Insubria

Funding Body

  • Università degli Studi dell’Insubria

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